Giro: Quintana favorito. L'Italia punta sul talento del 23enne Aru
Chi vincerà il Giro d'Italia che va a iniziare in queste ore e si chiudere tra venti giorni? La sensazione è che l'ultima Maglia Rosa non toccherà a nessun corridore italiano. Stando alle quote dei bookmakers e all'opinione di molti addetti ai lavori il grande favorito è il 24enne colombiano Nairom Quintana, reduce dal secondo posto nel Tour de France 2013 (con maglia di miglior giovane e quella degli scalatori). La principale alternativa parla spagnolo ed è rappresentata da Joaquim "Purito" Rodriguez. Il 34enne iberico è un piazzato di lusso sul podio dei grandi Giri (Tour, Vuelta e Corsa Rosa) e delle classiche di un giorno: la sensazione è che anche questa volta dovrà accontentarsi di un secondo o terzo posto finale.
Gli altri? Sono tutti più lontani, a partire a Cadel Evans - che non pare più l'uomo del Tour vinto nel 2011, pesano le 37 primavere sulle spalle e le mille battaglie in strada - sino al 27enne colombiano Rigoberto Uran (miglior giovane al Giro d'Italia del 2012). L'Italia? Può sperare negli outsider: Domenico Pozzovivo che ha chiuso sesto l'ultima Vuelta di Spagna ed è stato protagonista nell'ultima Liegi-Bastogne-Liegi (quinto e ripreso a pochi metri dal traguardo dopo una bella fuga). Ma se il 31enne di Policoro cerca la consacrazione di una carriera, questa corsa Rosa potrebbe essere il trampolino di lancio per il giovane predestinato italiano nelle corse a tappe: stiamo parlando del talento puro di Fabio Aru, 23enne sardo capace di incantare in salita e con l'ambizione di essere capitano per tutte le tre settimane di corsa dell'Astana. La squadra kazaka comunque al suo fianco schiererà un veterano del calibro di Michele Scarponi (pronto ad aiutare Aru o a fare classifica in caso di bisogno), mentre, come noto, Vincenzo Nibali punterà tutto sul Tour de France e sarà assente dal Giro dove ha trionfato l'anno scorso. Tra gli italiani completano lo schieramento dei big l'esperto (classe '77) varesino Ivan Basso: due volte vincitore della maglia rosa finale e la volontà di essere ancora protagonista dopo il ritiro alla quattordicesima tappa nel 2013.
Per il resto attenti agli irlandesi (si parte a casa loro), In primis Daniel Martin: ottimo scalatore, una Liegi (2013) in bacheca e l'ambizione finalmente di fare classifica ad alti livelli in una grande corsa a tappe. Poi anche Nicholas Roche, figlio del grande Stephen (Giro-Tour-Mondiale nel 1987) e un paio di volte ben piazzato in classifica alla Vuelta (5° nel 2013, 6° nel 2010).
Qualche chance di mettersi in luce ce l'ha poi il 24enne polacco Rafał Majka (podio all'ultimo Giro di Lombardia). Mistero invece sulle possibilità del canadese Ryder Hesjedal: splendido vincitore su Purito nel 2012, ritirato nel 2013 e anonimo al Tour dello scorso anno.