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Guerra Ucraina, Bonomi rinuncia alla Lega Serie A: "Momento storico difficile"

Guerra Ucraina, il presidente di Confindustria fa un passo indietro: concentrarsi solo sulla difesa degli interessi industriali 

Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, rinuncia alla candidatura della Lega Serie A. Era il candidato forte, appoggiato trasversalmente tanto dalle grandi quanto dalle piccole squadre. Ma il precipitare della situazione in Ucraina ha indotto Bonomi a fare un passo indietro e a rinunciare alla sua candidatura come prossimo numero uno di via Rosellini.

"Il mio dovere istituzionale in un momento straordinario come questo non può che concentrarsi solo sulla difesa degli interessi del sistema industriale italiano", ha affermato in una nota ufficiale Bonomi. "Per questo ho comunicato ai club della Lega Calcio che mi è impossibile accogliere la richiesta che mi era stata rivolta di assumerne la presidenza. Naturalmente, Confindustria resterà sempre disponibile a qualunque contributo sia volto a ridare al sistema calcio il ranking finanziario e manageriale che gli spetta in Europa".

Troppo grave la situazione internazionale, anche per i risvolti che l'attacco russo potrebbe avere sull'economia del nostro paese. "Il precipitare degli eventi in Ucraina chiama oggi tutti a riaffermare il proprio impegno a sostegno della libertà e a lavorare nella massima unità nella Comunità Europea e nella Nato per fermare una nuova guerra d'aggressione nel nostro continente", ha continuato Bonomi. 

"L'Italia, come sappiamo, è particolarmente esposta sul gas e il rischio di conseguenze peggiori in relazione a quanto sta avvenendo in queste drammatiche ore si aggiunge alle grandi difficoltà che, negli ultimi mesi, hanno già considerevolmente colpito le imprese e frenato la ripresa italiana. Ho subito attivato una consultazione straordinaria di Confindustria con le nostre analoghe associazioni europee", ha sottolineato il numero uno di Confindustria. 

Nella riunione di domani, quindi, il vice presidente Luca Percassi non presenterà la candidatura di Bonomi alle 20 squadre di Serie A, che il 3 marzo dovranno poi eleggere il nuovo presidente. Restano sul tavolo gli altri tre nomi: Lorenzo Casini, capo di Gabinetto del Ministero della cultura, figura sostenuta soprattutto da De Laurentiis, Lorenzo Bini Smaghi, economista proposto dallo Spezia e gradito dalle proprietà americane, e Mauro Masi, ex direttore generale della Rai su cui punta Lotito.

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