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Inter, ko in Europa League col Siviglia e parole d'addio di Antonio Conte
Antonio Conte (Lapresse)

INTER, ANTONIO CONTE, 'ANNATA DURA, A TUTTO C'E' UN LIMITE'

"Sarò sempre grato alle persone che mi hanno dato l'opportunità, per fare un'annata bella e un percorso bello. Ma al tempo stesso è stata una stagione dura, a tutto c'è un limite". Così il tecnico dell'Inter, Antonio CONTE, al termine della finale di Europa League persa contro il Siviglia. "Non c'è nessun rancore -aggiunge CONTE ai microfoni di Sky Sport-. E' una questione di punti di vista, di situazioni affrontate e che non mi sono piaciute. Io ho una famiglia, devo capire le priorità. Se alcune situazioni devono influire sulla famiglia non va più bene".

INTER, ANTONIO CONTE, "FUTURO INTER CON O SENZA ME, PARLERO' CON SOCIETA'"

"Adesso ci prenderemo due-tre giorni di vacanza. A mente fredda ci incontreremo con la società. Si farà poi una disamina della stagione, di tutto. In maniera serena cercheremo di pianificare eventualmente il futuro dell'Inter, con o senza di me". Così l'allenatore dell'Inter Antonio CONTE al termine della finale di Europa League persa 3-2 contro il Siviglia, in merito al suo futuro. "Ora è giusto prendersi due giorni per riposare-. Bisogna prendere la decisione migliore per il bene per l'Inter, non c'è astio da parte mia. Ci sono vedute diverse. In ogni caso ringrazio per quest'opportunità, ne è valsa la pena".

INTER, ZHANG: "GRANDE LAVORO DI CONTE E IL SUO STAFF. PIANIFICHEREMO IL FUTURO"

"Il bilancio è positivo, il nostro percorso ci ha permesso di andare in finale e giocare una partita storica. Stiamo facendo tutti un ottimo lavoro, vincere o perdere fa parte del calcio, ma arrivare in finale ci rende ottimisti", le parole di Steven Zhang dopo la finale di Europa League persa dall'Inter per 3-2 contro il Siviglia. La nuova stagione sta già per ricominciare: "Ci riposeremo, se lo meritano tutti, giocatori e staff. Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane penseremo al futuro, ma vogliamo migliorare, questo è certo. Non ha funzionato stavolta, ci riproveremo l’anno prossimo. E’ questo il bello dello sport, provare a dare il massimo e provare a migliorare". Su Conte: "Devo riconoscere che lui e il suo staff stanno facendo un grande lavoro. Come ho detto, ci riposeremo e successivamente pianificheremo il futuro”.

Inter, Handanovic: "Grande delusione ma da qui si riparte, la base è buona"

Cosa rimane di questa serata? "Grandissima amarezza e grandissima delusione, però, bisogna andare avanti e, come ho detto ieri, è un punto di partenza. Speriamo di giocarne ancora tante di queste partite", spiega Samir Handanovic ai microfoni di Sky Sport dopo la finale persa dall'Inter 3-2 contro il Siviglia. Cosa è mancato? "Sarebbe facile dire qualsiasi cosa, è mancato questo, è mancato quello. Penso che la partita poteva anche girare, abbiamo avuto la palla gol con Lukaku e poteva anche essere diversa. Si sono affrontate due squadre a viso aperto, ognuna voleva vincere, nel secondo tempo loro son un po calati, noi siamo venuti fuori e dovevamo gestirla un po meglio. Loro erano veramente stanchi, più di noi, che avevamo un po più di benzina". Cosa si portarà dentro la squadra per la prossima stagione, per fare un ulteriore salto di qualità? "Partiamo già da una bella base. Sicuramente, in questo tipo di partite bisogna migliorare e dalle sconfitte s’impara di più. Il Siviglia si è dimostrato un avversario tosto, al quale faccio i miei complimenti, e noi dobbiamo andare avanti".

Siviglia batte Inter 3-2 e vince Europa League 

Il Siviglia batte in finale l'Inter 3-2 e vince la sua sesta Europa League. La squadra andalusa non ha mai perso una finale di questa competizione ed è la squadra europea che si è aggiudicata la coppa più volte. Decisivo uno sfortunato autogol di Lukaku. In precedenza rigore di Lukaku, doppietta di De Jong e rete di Godin. Ad un passo dalla coppa si ferma l’avventura dell’Inter in Europa League. A decidere il match sono stati gli episodi. Gli spagnoli hanno mostrato più lucidità nei momenti decisivi del match sfruttando meglio le occasioni da palla inattiva e mettendo in campo una migliore organizzazione di gioco, soprattutto in fase di palleggio. Per l’Inter resta il rimpianto di aver gettato al vento la possibilità di mettere la ciliegina sulla torta di una stagione comunque positiva, nonostante il secondo posto in campionato e, ora, una finale persa ai punti e non per k.o.   

INTER-SIVIGLIA 2-3, ADDIO EUROPA LEAGUE. LA CRONACA

Pronti, via e Lukaku prende in contropiede spettatori e difensori del Siviglia. In particolare Diego Carlos che, sorpreso dalla progressione e dalla fisicità dell’attaccante belga, lo rincorre, lo strattona e lo abbatte in area. Non c’è bisogno del Var, il rigore è sacrosanto. La panchina di Conte vorrebbe il cartellino rosso. L’arbitro opta per il giallo e il tiro dagli 11 metri che lo stesso Lukaku realizza con un preciso rasoterra che si infila alla destra del portiere. Il Siviglia, colpito a freddo, non si scompone. Del resto anche contro il Manchester United la squadra di Lopetegui, trovandosi in svantaggio, sempre a causa di un rigore, aveva saputo recuperare. Così all’undicesimo minuto Jesus Navas sfonda sulla fascia e mette sulla testa di De Jong un cross che sembra disegnato con righello e compasso. L’attaccante olandese anticipa Godin e batte Handanovic sul primo palo. Per l’Inter è già tutto da rifare.  La partita è nervosa. Le curve sono vuote ma le urla, soprattutto quelle di Antonio Conte si sentono ben al di fuori del perimetro dello stadio di Colonia. L’allenatore nerazzurro è un grande agonista, lo era in campo e lo è ora in altre vesti. E quasi litiga con Banega, metronomo del centrocampo spagnolo, stanco delle sue proteste. Alla fine l’arbitro, quasi esasperato, lo ammonisce.   Il nervosismo dell’allenatore pugliese non è casuale. Nel rettangolo di gioco è il Siviglia a giocar meglio. Ocampos prova due volte dalla distanza mancando la porta in entrambe le occasioni. Lautaro prova a sfuggire in contropiede e a spaventare la difesa andalusa con la sua velocità. Ma la sua corsa risulta poco efficace e una goffa caduta in area non genera alcunché se non le proteste dei marcatori avversari. Il 'toro' si vede poco e sarà una delle delusioni in casa Inter. Al 32esimo minuto la rimonta del Siviglia si completa. Ancora De Jong, ancora di testa, stavolta incrociando sul palo opposto con una morbida palombella che scavalca il portiere sloveno dell’Inter. Spagnoli avanti ma nuovamente la gioia dura solo pochi minuti. È Godin, l’uruguagio che in Spagna ha passato molti anni, a sfruttare al meglio un calcio di punizione incornando perfettamente dall’interno dell’area. Sono passati 35 minuti e i tifosi, sul divano o nei locali, hanno già visto quattro gol. La prima frazione si chiude senza altri sussulti con i ventidue in campo che sembrano rifiatare dopo le fatiche e le emozioni di una finale alquanto movimentata.La ripartenza ha ritmi meno sostenuti. Più falli, più frammentazione, più lentezza nella manovra. Forse più paura di subire gol. “Fase di studio”, la chiamano gli addetti ai lavori.

Gagliardini, dopo 10 minuti dal fischio d'inizio della ripresa, ha una palla preziosa dal limite dell’area ma il suo tiro rasoterra si infrange nel muro creato dai difensori avversari in scivolata. Dall’altra parte ci prova Reguilon, fulmineo nello scatto, impreciso nel tiro. La palla si infrange nell’esterno della rete senza creare patemi ai tifosi italiani.   La palla della svolta arriva sui piedi di Lukaku, autore di un’altra corsa solitaria di 50 metri verso la porta avversaria. Il gol sembra cosa fatta ma sul più bello Bounou lo ipnotizza con un’uscita tanto spericolata quanto coraggiosa. La gamba spalancata del portiere intercetta la conclusione a colpo sicuro dell’attaccante nerazzurro. Mani nei capelli per Conte, disperazione per i tifosi. È l'antipasto di qualcosa di molto peggiore. La situazione precipita al minuto 74, durante una punizione del Siviglia, apparentemente innocua. I difensori di Conte non riescono a spazzare il pallone e un campanile si alza nel mezzo dell'area. Diego Carlos decide di provare l’acrobazia e la sua rovesciata, destinata a spegnersi sul fondo, viene deviata dallo scarpone di Lukaku. Il belga si trova nel posto sbagliato, al momento sbagliato. L’istinto lo tradisce. Il suo tocco cambia la direzione del pallone trafiggendo Handanovic e facendo esultare i giocatori e i tifosi andalusi. Il gol verrà assegnato al difensore centrale brasiliano ma quel che appare, senza pietà, replay dopo replay, ha il sapore di un beffardo autogol. L’Inter si butta in avanti. Moses, Sanchez ed Eriksen dalla panchina portano energia e freschezza. A nove minuti dalla fine sono proprio l’esterno nigeriano e l’attaccante cileno a confezionare una palla gol sventata sulla linea di porta dal disperato intervento in spaccata di Koundé. L'Inter è stanca. Ci prova ma non affonda mai nei sei minuti di recupero. Il Siviglia resiste e alla fine alza la sesta Coppa (Europa League o Uefa che sia). 

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