Milan, Inzaghi promette: "Resterò finché non vincerò la Champions"
"Restero' qui finche' non riusciro' a emulare il mio maestro Ancelotti, che vinse con il Milan la Champions prima da giocatore e poi da allenatore". Filippo Inzaghi, da tre mesi alla guida del Milan, fa un primo bilancio e guarda al futuro in un'intervista alla "Gazzetta dello Sport". Chiede il tempo giusto, fissa i primi due traguardi (vittoria in Coppa Italia e rientro immediato in Europa) e non si sbilancia sugli aiuti della societa', che poi altro non sono che grandi acquisti. "Non stacco mai la spina - assicura -. Arrivo a Milanello la mattina e me ne vado la sera. Interagisco moltissimo con il mio staff, che ringrazio per la competenza e la passione. A inizio settimana analizziamo la gara appena giocata, poi cominciamo a preparare quella seguente. Per fortuna Milanello e' un posto bellissimo, perche' io in pratica vivo qui. Sono stati giorni belli, emozionanti, intensi. Faccio un lavoro meraviglioso in una societa' che mi ha dato tanto. I tifosi mi sono vicini, spero di dare tante soddisfazioni a loro e al presidente. Per fortuna ho trovato un gruppo sano che lavora con grande impegno. Presto crescera' anche l'autostima dei ragazzi: ci vuole il tempo giusto".
Inzaghi si dice "orgoglioso dell'identita' del mio Milan: non molliamo mai. Ci batte chi e' piu' forte, non chi ha piu' voglia di vincere. Un errore? Magari il programma delle amichevoli estive: noi non eravamo pronti e abbiamo sfidato squadre fortissime. Il rischio di una ricaduta sul morale era alto, ma i giocatori hanno reagito benissimo". "Io parafulmine? Spero di essere stato scelto soprattutto per le mie conoscenze", replica SuperPippo, secondo cui "c'e' grandissima unita' di intenti tra me, Silvio Berlusconi, Barbara Berlusconi e Adriano Galliani. Dopo i pareggi con Empoli e Cesena il presidente riuni' la squadra per complimentarsi per il gioco e la voglia: un segnale molto importante per tutti. Io sono ambizioso, torneremo presto in alto".