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Juventus, Allegri: "Il mio esonero dal Milan? Ha ragione Berlusconi"




"Sono d'accordo con il presidente. Nel Paese ci sono molte cose piu' importanti di un cambio di un allenatore che, nella vita professionale, ci sta. La cosa che rimane e' le societa', gli allenatori e i giocatori passano". Lo dice il tecnico della Juventus, Massimiliano Allegri, rispondendo a chi gli chiede delle parole del suo ex presidente, Silvio Berlusconi, che ieri, in occasione della trasmissione 'Che tempo che fa', aveva glissato: "Se sono pentito di aver esonerato Allegri? Lasciamo perdere, stiamo parlando di cose serie. Mandare via un allenatore o un giocatore - aveva detto Berlusconi - non e' importante come parlare del futuro di questo paese".
Ritirando il premio Bearzot, oggi al Salone d'Onore del Coni, Allegri ha quindi concluso: "Innanzitutto ringrazio il presidente che mi ha dato la possibilita' di allenare per 4 anni il Milan e di vincere. I tifosi devono essere legati alla societa' e alla storia del societa'. Gli allenatori e i giocatori devono rimanere nella storia della societa'".
"Il prossimo anno dovremo essere bravi nelle difficolta' per cercare di vincere il quinto scudetto consecutivo, che sara' il primo obiettivo della stagione". Ancora non ha giocato la finale di Champions League contro il Barcellona, che Massimiliano Allegri gia' rilancia per l'anno prossimo, quando si aspetta un campionato "molto piu' equilibrato - precisa il tecnico juventino ritirando il premio Bearzot 2015 al Salone d'Onore del Coni -, per questo vincere il quinto scudetto consecutivo sara' difficile, Ci sara' grande voglia di rivalsa, le altre faranno un ottimo mercato e dovremo avere le motivazioni giuste ed essere forti per dimostrare ancora che ci teniamo a fare un'altra annata straordinaria".
Il successo di quest'anno per Allegri resta una grande rivincita nei confronti degli scettici e degli stessi tifosi, che la scorsa estate non accolsero con entusiasmo l'addio di Conte e l'arrivo dell'ex rossonero: "La reazione e' stata normale da parte di tanti juventini, che da un giorno all'altro sono stati lasciati. Alla fine quello che conta sono i risultati e il rispetto. Era una sfida bella, nella vita serve sempre uno stimolo forte per migliorarsi e io ho trovato una societa' che mi ha protetto". Nessuna voglia di confronto con l'attuale ct della Nazionale: "Nel calcio non c'e' un solo modo per vincere - chiarisce - siamo diversi, anche caratterialmente, ma entrambi alla Juventus abbiamo vinto. E questo dimostra che non esiste un metodo unico, altrimenti ci sarebbe scritto un libro. Il calcio non e' una scienza esatta, e' bello proprio per quello, perche' e' opinabile".
Parlando dei bianconeri, tuttavia, Allegri non puo' che sponsorizzare i suoi giocatori anche in chiave azzurra: "Ho un gruppo di ragazzi bravi anche nei momenti di difficolta' - conclude -, la Juve ha un gruppo forte, uomini seri, molti dei quali fanno parte della Nazionale. Ci sono le prerogative giuste per gli azzurri di fare un buon Europeo".