Ferrari, Marchionne vuole John Elkann. Montezemolo tratta la buonuscita
Dopo la disfatta di Monza Marchionne va a Maranello e mette il sigillo sul suo disegno sul futuro della Ferrari, che l'ad di Fiat vuole sempre più parte integrante nel Lingotto e del mercato Usa. Marchionne vuole mettere al volante John Elkann, dopo aver "fatto fuori" Montezemolo che, secondo indiscrezioni, sta trattando una maxi buonuscita da 500 milioni per poi passare ad Alitalia. E intanto Della Valle tuona: "Marchionne è un furbetto cosmopolita, non dia lezioni agli italiani".

ADDIO MONTEZEMOLO - Il giorno dopo il clamoroso flop di Monza e le frasi che hanno lasciato intendere l'addio di Montezemolo, l'ad di Fiat-Chrysler Sergio Marchionne si è recato in visita a Maranello: "Nessun incontro in programma tra i due", hanno fatto sapere dai rispettivi entourage. Ma al di là di un incontro o meno, sembra ormai segnato il futuro in Ferrari di Luca Cordero di Montezemolo. Le parole di Marchionne, durissime e per qualcuno esagerate, hanno fatto sentire il loro peso sul presidente del Cavallino Rampante, che negli scorsi anni aveva ripartito ai fasti del passato la Rossa dopo lunghi anni di fallimenti. Ora però il vento è cambiato e Montezemolo sembra proprio destinato a lasciare la Ferrari. Secondo alcune indiscrezioni, Montezemolo starebbe trattando da alcuni mesi una buonuscita col Cavallino, per poi cominciare un futuro diverso, con ogni probabilità in sella ad Alitalia. C'è chi spara addirittura una cifra monstre, 500 milioni di euro.
VISIONI OPPOSTE E PALLE AL BALZO - In particolare, a Montezemolo hanno fatto male le critiche e il trattamento riservatogli, come ad esempio l'estromissione dal consiglio di Torino senza nemmeno un ringraziamento. La realtà è che la visione di Montezemolo, non collima con quella di Marchionne. Indipendenza del marchio e italianità i principi base per Montezemolo, integrazione in Fiat-Chrysler e nel mercato americano quelli di Marchionne. Troppo diverse le idee, le strategie, i rapporti per andare avanti insieme. E troppo feroci e taglienti le parole di Marchionne per un uomo che comunque alla Ferrari ha portato 14 titoli in 15 anni, dopo vari anni bui. Senza contare il bilancio da record che verrà presentato a fine anno. Tanto che l'episodio di Monza sembra la classica palla al balzo, raccolta da Marchionne per mettere in atto un disegno che aveva già in mente da tempo.
IL PIANO DI MARCHIONNE - E qual è il disegno che ha in mente Marchionne? E' quello di rendere Ferrari, il brand più forte e conosciuto al mondo, parte integrante del Lingotto e del mercato Usa, tanto che c'è chi ha attribuito a Montezemolo lo sfogo "vogliono renderla (la Ferrari, ndr) una Lamborghini". Marchionne vuole avere un controllo più diretto delle faccende di Maranello e per questo il piano sarebbe di issare sulla sella che sta per abbandonare Montezemolo un uomo Fiat, vale a dire John Elkann che non avrebbe, secondo le voci, mai particolarmente amato il presidente (ormai uscente) della Ferrari. Insomma, come confermato da più parti, è solo questione di tempo. Magari non sarà ufficiale oggi e nemmeno domani, ma la rivoluzione in casa Ferrari sta per cominciare.
L'ATTACCO DI DELLA VALLE - Nei confronti di Marchionne è nel frattempo arrivato il duro attacco di Diego Della Valle, socio di Montezemolo in Ntv. "Marchionne che vuole dare lezioni a noi italiani su cosa e come dobbiamo fare per sottolineare il suo 'orgoglio italiano' è una cosa vergognosa ed offensiva - ha detto il patron di Tod's in una nota facendo riferimento alle parole di Marchionne a Cernobbio - Se si sente orgoglioso di essere italiano, cominci a pagare le sue tasse personali in Italia dove le pagano i lavoratori Fiat. Noi italiani non dobbiamo permettere a questi 'furbetti cosmopoliti' di prenderci in giro in questo modo, sicuri di farla sempre franca. Sono dieci anni che Marchionne fa annunci e promesse a vuoto agli italiani e ai suoi dipendenti, facendo invece sempre e solo i fatti suoi e dei suoi compari. Di persone come Marchionne, gli italiani che vivono una crisi tremenda, ne fanno volentieri a meno. Speriamo che lo capisca anche lui e non salga più in cattedra per dare insegnamenti non richiesti". Poi Della Valle nella nota ha concluso: "L'Italia è piena di imprenditori seri, grandi e piccoli, che amano i loro prodotti e che sono veramente orgogliosi di essere italiani e lo dimostrano tutti i giorni con i fatti. Occupiamoci di loro che se lo meritano veramente".