"Dagli Agnelli mi aspettavo un grazie". Montezemolo polemico dopo l'addio
"Ho avuto un rapporto molto forte con la famiglia Agnelli e credo di aver fatto qualcosa di importante nel 2004, quando accettai di fare il presidente della Fiat in un momento estremamente drammatico. Forse un grazie in piu' me lo sarei aspettato". Cosi' Luca Cordero di Montezemolo nel corso di 'Porta a Porta', ripercorrendo l'addio da presidente della Ferrari. "Tutto e' avvenuto un po' in fretta in relazione al grande appuntamento con la quotazione di Ferrari-Chrysler alla Borsa americana avvenuta due giorni fa - prosegue -, c'era necessita' di avere una Ferrari dentro un grande gruppo e credo che questo abbia un po' accelerato i tempi. Non mi ha fatto molto piacere il modo, ma fa parte della vita ed e' giusto che chi ne e' il proprietario possa prendere delle decisioni".
"Qualcuno dice che ultimamente non vinciamo tanto. Ma dal 1999 noi abbiamo vinto 14 titoli di campionati del mondo in 15 anni. Lo sport per fortuna o purtroppo non e' una scienza esatta", prosegue poi Montezemolo, ripercorrendo il suo passato alla guida della Ferrari. Sembra essere una stoccata indirizzata all'attuale ad della Fiat, Sergio Marchionne, che aveva parlato di mancanza di risultati. Il ritorno al successo del mondiale piloti 2000, con alla guida Michael Schumacher, fu una svolta accolta con commozione anche dall'avvocato, Gianni Agnelli: "All'avvocato devo molto - ricorda l'ormai ex presidente del Cavallino -, e' una persona a cui voglio molto bene. Ne ho un ricordo particolare. Quando vincemmo quel mondiale all'alba, in Giappone, 23 anni dopo l'ultimo successo piloti, ho sentito Agnelli al telefono e per la prima volta era commosso, l'ho sentito piangere. Fu un momento particolare per lui che non stava bene, per la Fiat e per l'Italia. Gli dedicammo la macchina del 2003, la GA, che vinse il mondiale con Schumacher".
"La Ferrari insieme alla mia famiglia e' la cosa piu' importante della mia vita", dice poi commosso. "Sono stato 23 anni come presidente e ancor prima da ragazzo di bottega con Enzo Ferrari, con cui vincemmo due mondiali - specifica l'ormai ex presidente del Cavallino - la Ferrari e' un pezzo di bandiera italiana, un insieme di bellezza, estetica, tecnologia e passione trasmessa quando si guida e quando si tifa nei circuiti. Io dico sempre, che noi non vendiamo un'automobile, vendiamo un sogno".
Montezemolo affronta anche l'argomento Ntv, la società di trasporti a cui appartiene il marchio Italo ed è concorrente di Trenitalia. "Italo in affanno? Abbiamo circa 1100 giovani con un'età media fra i 27 ed i 28 anni. È una bellissima impresa, la gente finalmente può scegliere. È servito anche al concorrente monopolista che è cresciuto anche lui. Noi chiediamo una concorrenza giusta". Lo dice il socio fondatore di Ntv, Luca Cordero di Montezemolo, in un'intervista rilasciata a 'Porta a Porta' che andrà in onda questa sera. "Oggi paghiamo un canone fuori da ogni realtà che pesa sul conto economico - aggiunge - è un momento delicato, siamo pronti ad investire sul mercato ma servono regole di chiara e corretta concorrenza. Italo è un buon servizio, pulito, ma per continuare a investire servono regole chiare".
Prende , invece, tempo per una sua eventuale nomina in Alitalia. "In questo momento vorrei aver tempo di riflettere", risponde sull'ipotesi della sua candidatura a presidente del nuovo gruppo Alitalia-Eihad. Quella con il vettore arabo, ha aggiunto, "credo sia un'operazione molto buona, c'è grande complementarietà. Ho cercato di fare molto per favorire questo accordo".