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Ouhdadi positivo al Clostebol, squalificato per 3 anni. Gli spagnoli fanno il paragone con Sinner, ma c'è una differenza enorme
Al corridore ipovedente è stata ritirata la medaglia d'oro vinta a Parigi 2024

Ouhdadi squalificato per 3 anni per Clostebol: i media spagnoli fanno il paragone con il caso Sinner ma la posizione del tennista italiano era molto diversa
Yassine Ouhdadi, campione paralimpico dei 5000 metri a Tokyo 2021 e Parigi 2024, è stato squalificato per 3 anni dopo essere risultato positivo al Clostebol in un test antidoping effettuato fuori gara prima dei Giochi nella capitale francese. Il corridore ipovedente è stato quindi spogliato dell'ultima medaglia d'oro conquistata.
Il caso del 30enne spagnolo è stato immediatamente accostato dai media iberici a quello di Jannick Sinner, che ha patteggiato uno stop di 3 mesi per la doppia positività alla stessa sostanza dopante, ma tra i due casi c'è una enorme differenza.
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Ouhdadi squalificato per Clostebol: le diffetenze con il caso Sinner
Ouhadadi come Sinner ha accettato la squalifica pur affermando di essere innocente, in quanto la contaminazione da Clostebol sarebbe stata inconsapevole. L'atleta spagnolo, però, al contrario del tennista italiano, non è riuscito a riscostruire la provenienza non intenzionale dello steroide anabolizzante scoperto nel suo corpo.
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"Quello che inizialmente pensavo fosse un errore si è trasformato in un incubo personale e sportivo. La causa era il Clostebol, uno steroide anabolizzante presente nelle creme oftalmologiche e ginecologiche per la guarigione delle ferite – ha affermato Ouhdadi sui suoi social in un post poi cancellato – Trovare la fonte è ciò che mi ha dato speranza, pensare di poterla ricondurre a un massaggio, o alla contaminazione da parte di qualcuno che l'ha usata ed è entrato in contatto con me. La speranza di trovare la fonte della possibile infezione si è trasformata in profonda impotenza e delusione. Cercare i contatti quotidiani di sette o otto mesi fa rende tutto più difficile".