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Pensioni Quota 41 verso l'addio per colpa del coronavirus? La situazione

Pensioni Quota 41 verso l'addio per colpa del coronavirus? La situazione. Pensioni news

Quota 100 pensioni, quota 41... La riforma del sistema pensionistico in queste settimane non è un tema d'attualità. L'emergenza coronavirus ha messo in stand by il dibattito, che a marzo avrebbe dovuto avere momenti importanti (il 13 marzo era previsto un vertice tra governo e sindacati che ovviamente non è potuto esserci). Congelati i discorsi su quota 100 pensioni, che, va ricordato, è prevista per quest'anno e per tutto il 2021 quando terminerà il triennio di sperimentazione che era stato previsto dal governo Lega-M5S. Poi è prevedibile un 'pensionamento' di quota 100. E dopo? L'idea di alcune parti politiche era di introdurre quota 41. Ossia tutti in pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica. Ma a questo punto la situazione è inevitabilmente più difficile, visto la crisi economica italiana e mondiale generata da questa pandemia di coronavirus. Le priorità del Governo nel medio periodo saranno di dare liquidità a lavoratori, imprese e famiglie. E, secondo alcuni studi condotti prima dell’introduzione di Quota 100 Pensioni, passare a quota 41 avrebbe fatto salire la spesa a 12 miliardi già a partire dal primo anno. Un livello che probabilmente non sarà facile da sostenere nel nuovo mondo post coronavirus. Ma siamo per il momento a ipotesi e scenari, seppur legati ad alcune proiezioni numeriche. Il futuro della riforma pensioni verrà chiarito solo nei prossimi mesi.

PENSIONI NEWS DELLE SCORSE SETTIMANE

Pensioni, rivalutazione assegni: cosa cambia ad aprile 2020. PENSIONI NEWS

Gli assegni delle Pensioni Inps da aprile 2020 cresceranno grazie alla rivalutazione pari al 100% dell'indice Istat che sarà riconosciuto a tutti i percettori di assegni fino a quattro volte il minimo erogato dall'Istituto Nazionale Previdenza Sociale. Ecco il comunicato Inps sulla rivalutazione delle pensioni. "L’INPS comunica che con la mensilità di aprile 2020 sarà posta in pagamento la pensione nella misura stabilita dalla legge di bilancio. La legge di bilancio 2020 ha introdotto un nuovo meccanismo di rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici per il triennio 2019-2021, parzialmente diverso da quello applicato in occasione della prima rata di gennaio 2020. La novità consiste nella eliminazione della fascia di rivalutazione delle pensioni comprese fra tre e quattro volte il trattamento minimo, che viene ora accorpata alla fascia di rivalutazione pari al 100% dell’indice di rivalutazione. Conseguentemente è stata effettuata una seconda operazione di rivalutazione solo per i pensionati i cui trattamenti complessivi si collocano nella fascia compresa fra tre e quattro volte il trattamento minimo. A questi pensionati, nel mese di aprile, saranno corrisposti anche gli arretrati da gennaio a marzo, oltre all’adeguamento della relativa mensilità. Sarà a breve pubblicata la circolare illustrativa dell’operazione. Infine, l’Istituto ricorda a tutti i pensionati che il pagamento della rata mensile di pensione sarà effettuato, come da calendario, il primo giorno bancabile del mese, quindi mercoledì 1° aprile 2020".

Pensioni, FAKE NEWS LEGATA AL CORONAVIRUS: BUFALA, NON CI CREDETE! Riforma Pensioni News

Una fake news sulle pensioni di aprile è circolata in questi giorni di emergenza coronavirus. Su Whatsapp ha iniziato a essere diffuso il testo di una finta circolare Inps in cui si diceva che vista l’emergenza determinata dal Covid-19 le pensioni di aprile sarebbero state decurtate del 50% (recuperando tale importo con la mensilità pensionistica di agosto). RIBADIAMO: UNA BUFALA. La Segretaria regionale dello Spi-Cgil, stando a quanto riporta La Repubblica di Firenze, spiega che "lo sciacallaggio è un vecchio sistema che cerca di intorbidare le acque spingendo verso lo scoramento e la rabbia", scrive lo Spi Cgil. "Una bufala fa sempre schifo ma questa sulle poche sicurezze dei pensionati italiani fa pena, è ridicola e chiediamo che se ne dia evidenza".

Coronavirus e Pensioni Quota 100: cosa cambierà? Riforma Pensioni News

Cambierà qualcosa nella riforma pensioni e per quanto concerne quota 100 ora che c'è un'emergenza coronavirus che investe pesantamente l'economia? Alcuni addetti ai lavori pensano che l'esecutivo, terminata quota 100 (scadenza il 31/12/2021) non concederà altre vie per uscire anticipatamente dal mondo del lavoro. Si vedrà. “La situazione straordinaria implica una serie di riflessioni sulle misure attive come Quota 100”, dice Antonio Zennaro, deputato grillino secondo quanto riporta Il Foglio. “Data la situazione che ci aspetta, credo che con una forte rimodulazione potremmo risparmiare almeno 10 miliardi nei prossimi due anni: risorse da destinare direttamente alla sanità pubblica e la ricerca scientifica". E la Cgia fa sapere che tra il reddito, la pensione di cittadinanza e QUOTA 100 PENSIONI nel 2020 è prevista una spesa di 12,3 miliardi, il 64 per cento in più della misura economica anticrisi annunciata nei giorni scorsi dal Governo che sarà pari a 7,5 miliardi. Somme importanti che hanno indotto il coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo, a questa riflessione: ''Per dare un sussidio anche a chi è poco interessato a trovarsi un lavoro o vuole andare in pensione in anticipo, il Governo ha previsto per l'anno in corso una spesa di 12,3 miliardi di euro. Per affrontare una crisi economica che, invece, rischia di far scivolare il Paese in una recessione pesantissima, promette 7,5 miliardi. Insomma, per l'assistenza non badiamo a spese, ma per fronteggiare una crisi che si annuncia essere tra le più drammatiche degli ultimi 75 anni erogheremo una misura che, sebbene sia raddoppiata nel giro di pochi giorni, rimane ancora insufficiente''.

CORONAVIRUS E PENSIONI QUOTA 100, LA RICETTA DI BRUNETTA - RIFORMA PENSIONI NEWS

L'ex Ministro della PA Renato Brunetta ha parlato delle misure necessarie all’Italia per uscire dalla crisi dettata dal Coronavirus, e critica lo spreco di risorse utilizzate per la misura di Quota 100. "Un Paese che si permette di buttare 15 miliardi sul reddito di cittadinanza e Quota 100 si può permettere di garantire alle aziende liquidità e la cassa integrazione ai lavoratori”, ha speigato a Il Giornale. Brunetta dà la sua ricetta: ” Lo Stato deve garantire la liquidità bancaria per il tempo necessario alle aziende dei settori più colpiti. Il secondo strumento è la cassa integrazione in deroga. Lo Stato deve garantire lo stipendio ai lavoratori di tutti i settori esclusi dalla cassa. Turismo, ristoranti, alberghi, agenzie, terziario, libere professioni. L’istituto c’è, va solo finanziato generosamente. Sono costi sopportabili se ci muoviamo nell’orizzonte temporale di 4 o 5 settimane, con strumenti eventualmente rinnovabili.

 

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