Pesaola è morto, Napoli (e Firenze) in lacrime per il Petisso - Affaritaliani.it

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Pesaola è morto, Napoli (e Firenze) in lacrime per il Petisso

Addio a Bruno Pesaola. Ex allenatore e attaccante del Napoli (in cui giocò per otto anni dal 1952 al 1960). Sulla panchina del club partenopeo il Petisso (Piccoletto) ha vinto una Coppa Italia nel 1962 (nel 1974 fece il bis alla guida del Bologna), mentre da mister della Fiorentina ha festeggiato lo storico scudetto del 1968-1969 (l'11 maggio, espugnando Torino, la viola si laurea per la seconda volta campione d'Italia). Era nato a Buenos Aires il 28 luglio del 1925, ma Napoli è stata la sua vera casa.

Era figlio di un calzolaio marchigiano, Gaetano (che lasciò Montelupone, in provincia di Macerata, nei primi anni venti), e di Inocencia Lema, entrambi emigrati in Argentina.

Venne lanciato dal River Plate allenate da Renato Cesarini (quello dei... gol in zona Cesarini), giocando con le riserve insieme al grande Alfredo di Stéfano (poi gloria del Real Madrid). Pesaola fu poi portato nel calcio italiano dalla Roma nella seconda metà degli anni quaranta: era un attaccante brevilineo, veloce, abile nelle finte. Era grande amico di molti attori dell'epoca e recitò con Walter Chiari in L'inafferrabile 12 e Carlo Dapporto in L'inafferrabile 13. Quindi due anni a Novara e il passaggio a Napoli, che gli cambiò la sua vita. Non solo quella calcistica.