“A questo punto il nuovo Franchi lo facciamo noi. Ci metto la faccia e mi prenderò tutte le mie responsabilità - afferma Nardella - faremo un concorso internazionale di progettazione, i finanziamenti li chiederemo a soggetti come Bei, Credito Sportivo o Cassa Depositi e Prestiti. Affideremo i lavori nel 2023 e partiremo prima di fine mandato. Sarà il restyling più bello del mondo e lasceremo a bocca aperta tutti".
A pochissimi giorni dalla decisione del Ministero dei Beni Culturali, che ha detto sì alla ristrutturazione dello stadio ma senza abbatterlo, il sindaco di Firenze Dario Nardella prende in mano la patata bollente dell’impianto sportivo più discusso d’Italia (ricordiamo che il progetto era dall’architetto Pierluigi Nervi datato 1929 e costruito tra il 1930 e il 1932 nell'area in cui sorgeva il dismesso aerodromo di Campo di Marte, su iniziativa del marchese Luigi Ridolfi, ndr) e onde evitare strappi da parte del patron Rocco Commisso, che già si è impegnato alla realizzazione del centro sportivo della Fiorentina di Bagno a Ripoli con soldi propri, rende noto che "Il nuovo impianto lo realizzerà il Comune, faremo un concorso internazionale". Ma come? Nardella sottolinea "Stop alle polemiche, stop ad altre ipotesi, abbiamo perso fin troppo tempo. Prendo atto della decisione della Fiorentina di dichiarare chiuso il capitolo Franchi. A questo punto il nuovo Franchi lo facciamo noi. Ci metto la faccia e mi prenderò tutte le mie responsabilità. Faremo un concorso internazionale di progettazione, i finanziamenti li chiederemo a soggetti come Bei, Credito Sportivo o Cassa Depositi e Prestiti. Affideremo i lavori nel 2023 e partiremo prima di fine mandato. Sarà il restyling più bello del mondo e lasceremo a bocca aperta tutti". Per Nardella l'operazione di un nuovo Franchi con soldi pubblici diventa ora l’unica strada da seguire. Attraverso due fasi: la prima (1 milione di lavori a partire da febbraio, 7 milioni nel 2022, per il consolidamento statico della struttura). La seconda con un concorso internazionale di progettazione destinato ai migliori architetti del mondo.
Il sindaco di Firenze stima possano servire almeno 100 milioni di euro per un nuovo stadio Artemio Franchi coperto e ritiene che i soldi siano da trovare tramite banche e fondi e fondi statali: "Lo Stato ha detto che il Franchi è un bene importantissimo, allora ci aiuti". Il progetto dovrà rispondere ai criteri del Mibact ma non è tutto: il Comune si impegna a fare anche una riqualificazione totale del Campo di Marte con parcheggi, viale Paoli pedonale, la tramvia (il Ministero darà 249 milioni), nuovo verde e anche aree commerciali intorno allo stadio, anche al posto dei campini, che saranno date in gestione a privati. L'idea del sindaco è tentare una missione tutta pubblica, ma se la Fiorentina vorrà collaborare porte aperte: "Con Commisso ho ottimi rapporti - sottolinea Nardella – e se la Fiorentina intenderà entrare nell'operazione per la gestione del commerciale potrebbe essere una strada, assolutamente, ma non sta a me dirlo". Il patron della Fiorentina sottolinea: "Ora immagino che la burocrazia italiana insieme a tutte le realtà che si sono fortemente attivate per evidenziare al Mibact la necessità di salvare il Franchi come Archistar, Fondazioni e Comitati, siano altrettanto rapidi a raccogliere i fondi necessari che occorreranno al Comune per ristrutturare lo stadio. Bisognerà assolutamente evitare che il Franchi possa diventare una struttura abbandonata e cadente nel cuore della bellissima Firenze”. La Fiorentina pone dunque la parola fine alla questione stadio e la “palla” passa definitivamente al sindaco Nardella che intende accollarsi la risoluzione del problema.
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