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Toscana
Firenze, la rinascita del Lungarno Acciaioli grazie alla maison Ferragamo

L’inaugurazione – con distanziamento sociale e mascherine indossate da tutti gli astanti – è stata allietata dagli sbandieratori del Corteo Storico della città di Firenze e dalla musica del tenore Maurizio Marchini. 

La rinascita dello storico Lungarno Acciaioli di Firenze, che collega sul lato nord Ponte Vecchio con il Ponte Santa Trinita, è stata ufficializzata mercoledì 22 luglio con il taglio del nastro da parte del sindaco di Firenze Dario Nardella, della vicesindaco Cristina Giachi, dell’assessore alla mobilità urbana del Comune di Firenze Stefano Giorgetti e di Leonardo Ferragamo, Ceo Palazzo Feroni Finanziaria, che ha seguito personalmente il progetto che deve parte della sua realizzazione ad una donazione tramite Art Bonus (1,3 milioni di euro il costo totale ripartito tra Ferragamo, Comune e gestori dei servizi) fatta dal gruppo Ferragamo, che proprio sul Lungarno ha una delle sue strutture alberghiere principe, l’Hotel Lungarno Firenze, un 5 stelle lusso che si affaccia direttamente sull’Arno. Lungarno Collection è la società di gestione alberghiera di proprietà della famiglia Ferragamo. specializzata in hotel e ristoranti 5 stelle. Fondata a Firenze nel 1995 col nome Lungarno Hotels, dal 2011 si trasforma definitivamente in Lungarno Collection. L’attuale presidente Leonardo Ferragamo è uno dei figli di Salvatore Ferragamo, fondatore della casa omonima maison che ha da sempre avuto il suo headquarter nel capoluogo toscano, sia per ragioni storiche con la proprietà di palazzo Feroni dagli anni Trenta, sede di rappresentanza della casa di moda fiorentina, sia per un  rapporto diretto con le maestranze locali che sono da sempre un inesauribile patrimonio professionale da cui attingere per realizzare i capi di pelletteria, ma non solo, che tanto successo hanno nel mondo. Le principali case di lusso internazionali, da Gucci a Fendi, Celine, Dior hanno infatti i loro centri di produzione nell’hinterland del capoluogo toscano. Adesso, dopo il restauro finito lo scorso anno della celebre fontana del Nettuno di Bartolomeo Ammanati in piazza della Signoria, sempre finanziato da Ferragamo, la casa di moda che tanto piaceva alle dive di Hollywood per le celebri scarpe realizzate su misura da Salvatore Ferragamo, ha dato il segnale che il connubio privato-pubblico sperimentato a Firenze con la giunta di Dario Nardella, sta avendo i sui frutti, e che il privato non è poi così male se ha una storia, una cultura ed un blasone da esporre con orgoglio. L’inaugurazione – con distanziamento sociale e mascherine indossate da tutti gli astanti – è stata allietata dagli sbandieratori del Corteo Storico della città di Firenze e dalla musica del tenore Maurizio Marchini. Le pietre di alberese, con cui è stato sostituto il precedente asfalto, che versava in condizioni più che pietose,  sono le stesse utilizzate per via Tornabuoni, altra strada che ormai da anni è stata preclusa al traffico privato. I lavori hanno interessato anche i sottoservizi, acquedotto, fognatura, gas e telefonia, nonché la nuova illuminazione pubblica. Il cantiere è durato poco più di otto mesi, tenuto conto dei rallentamenti e delle difficoltà di approvvigionamento dei materiali causati dall’emergenza sanitaria Covid-19.

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