Finanza
Chi capisce il mercato dell’oro?
Peter Grandich, che per 25 anni ha avuto fra gli abbonati alla sua “lettera finanziaria” negli USA anche nomi come Wall Street Journal, MarketWatch e CNN, ha pubblicato ora sul sito di Business Time il suo parere estremamente positivo sul mercato dell’oro: “Ci sono molte ragioni per ritenere che la madre di tutti i bull-markets sia appena iniziata" dice, riferendosi appunto con questa colorita espressione all'oro.
“Desidero solo evidenziare alcuni dei motivi per cui personalmente ritengo che l'oro sia all’inizio di quello che può rivelarsi il suo più grande mercato in fase toro mai verificatosi”. Vediamo in sintesi a che cosa si riferisce.
La severa correzione dell'oro ha letteralmente spazzato via ogni briciola di tendenza al rialzo, mentre il suo principale rivale, le attività finanziarie, sono ora in una modalità rialzista. Essendo un sostenitore dell’oro Peter Grandich dorme fra due guanciali, osservando che la maggior parte degli investitori e professionisti si sono caricati all’inverosimile di attività finanziarie.
Siamo esattamente all’opposto di come eravamo nel 1980. A quel tempo, le attività finanziarie sembravano da rifuggire e tutti predicavano di buttarsi sull’oro. Oggi no: l'oro è l’investimento più “contrarian” possibile rispetto ad azioni e obbligazioni, relativamente a buon mercato. E come diceva Soros, essere contrarian è importante per avere successo.
Le banche centrali si preparano a “lanciare soldi dagli elicotteri” in un ultimo vano tentativo di correggere i propri fallimenti di quantitative easing, per cui Peter Grandich chiede ai suoi lettori di fare una scelta fra le banconote e ciò che inevitabilmente si contrappone ad esse: il metallo prezioso. Questione di tempo, ma l’oro non potrà che avere un’impennata.
Non tutti sono d’accordo. Gli hedge fund e altri speculatori hanno ridotto le loro posizioni sull’oro per la quarta volta in cinque settimane e la volatilità storica a 30 giorni del metallo è scesa al livello più basso da novembre. Dopo i guadagni incredibili all’inizio dell'anno, l’oro ha cominciato a perdere il suo slancio.
I prezzi sono in diminuiti di circa 1% nel mese di agosto, mentre l'economia degli Stati Uniti riprende e smorza la domanda di beni rifugio. I salari negli USA sono saliti, indicando un rinnovato ottimismo per la spesa dei consumatori nella seconda metà del 2016.
"La gente non crede nel rally dell'oro", ha detto Frank Holmes, che amministra 700 milioni di dollari per la Global Investors a San Antonio, Texas.
L'interesse per l'oro è diminuito mentre i mercati azionari hanno segnato una ripresa. Lo Standard & Poor 500 Index azionario ha raggiunto un nuovo massimo storico la scorsa settimana. Le immobilizzazioni in SPDR Gold, il più grande prodotto indicizzato quotato al mondo, che ha come sottostante l’oro, sono diminuite in tre delle ultime cinque settimane.
Un probabile rialzo dei tassi da parte della Fed fino alla fine del 2017 significa che c'è poco spazio per l’oro nei prossimi due anni, secondo Pictet Wealth Management.
E al di fuori degli Stati Uniti, il quadro di crescita non è roseo. La Banca d'Inghilterra ha proseguito la sua seconda settimana di acquisti di obbligazioni dopo il taglio dei tassi di interesse, per la prima volta in sette anni, aumentando le prospettive per ulteriori stimoli da una delle più grandi economie del mondo. Giappone ed Europa continuano ad abbracciare misure di sostegno all'economia.
Tutto chiaro? No.
“Le persone saranno nuovamente attirate dall'oro, quando le munizioni delle banche centrali saranno esaurite", ha detto Vic Sperandeo, della EAM Partners di Dallas, che amministra 3 miliardi di dollari. "Le Banche Centrali non possono abbassare i tassi, anche oggi la Banca d'Inghilterra dimostra che non si può fare più quantitative easing, perché non ci sono obbligazioni disponibili. Allora che cosa si compra? Si compra oro".
Paolo Brambilla