Primi interventi dell’ESMA sulla Mifid II

Ora che il suo lavoro sulle misure di livello 2 della nuova Mifid II, di cui abbiamo diffusamente parlato nell’articolo pubblicato ieri, è quasi finito, l'ESMA sta rivolgendo sue risorse alla redazione delle linee guida rimanenti, cui aggiungerà la sua parte di Q & A (Questions and Answers) sulla MiFID II.

Pare che, secondo fonti attendibili, si stiano facendo "progressi significativi" su questi aspetti. Comunque l’ESMA ha anche indicato che è ancora aperta a suggerimenti per possibili aree in cui economisti e società quotate possano dare il loro contributo professionale, in particolare per quanto possa costituire una priorità per il livello 3.

Secondo gli ultimi dati, l'ESMA ha prodotto bozze finali di quasi tutti gli standard tecnici richiesti dalla MiFID II (sembra siano più di 40). Questi prenderanno la forma di norme tecniche (Regulatory Technical Standards RTS) e norme tecniche di attuazione (Implementing Technical Standards ITS) e riguardano materie che vanno dai requisiti di trasparenza ai formati standard, dai modelli alle procedure per la trasmissione di informazioni ai sensi della MiFID II.

Sul punto però riguardante la tutela di risparmiatori ed investitori, il lavoro dell’ESMA a molti osservatori non è sembrato sufficiente e ben strutturato.

Finalmente il 1° settembre l’ECON Committee (il comitato economico e monetario del Parlamento Europeo) ha respinto il come "fuorviante" e incompleta la proposta e all'unanimità ha deliberato di inviare l’argomento di nuovo alla Commissione europea per la revisione.

Inoltre Sven Giegold (Verdi, Germania) ha sostenuto che le formule proposte per prevedere le prestazioni degli investimenti contenevano difetti che potrebbero far sembrare le prestazioni future dei prodotti finanziari di gran lunga migliori di quanto non sia in realtà probabile. "La gente deve sapere la verità quando assume un rischio, ma questa informazione è fuorviante" ha detto.

Anche “Better Finance”, la Federazione europea degli investitori e degli utenti dei servizi finanziari, con sede in Bruxelles, ha dato parere favorevole alla risoluzione proposta dal Parlamento Europeo per rifiutare le regole di implementazione fuorvianti ed eccessivamente complesse nell’ambito degli standard normativi tecnici (RTS) dei "PRIIPs " indicate dall’autorità di vigilanza europea e approvate dalla Commissione Europea.

“Better Finance” tuttavia si rammarica del fatto che la motivazione, per la proposta di rifiuto degli RTS così congegnati, è basata solo sull’opinione degli operatori del settore finanziario, omettendo un punto cruciale e fondamentale per i cittadini dell'UE, nella loro veste di risparmiatori, cioè l'eliminazione dai prospetti dei dati delle performances passate. Questo priverà i risparmiatori europei dell’informazione basilare su come un prodotto finanziario si sia comportato precedentemente, e se mai abbia raggiunto il suo obiettivo di investimento o almeno il benchmark di riferimento.

Le norme proposte sono anche palesemente in contrasto con l'iniziativa dell'UE per la creazione di un Capital Market dell'Unione (Piano d'azione CMU), che richiede esplicitamente una maggiore trasparenza sulle prestazioni passate dei prodotti di risparmio a lungo termine.

Ricordiamo che i RTS sono progettati per accompagnare la legislazione PRIIP, che entrerà in vigore il 31 dicembre 2016.

Paolo Brambilla