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Affari Europei
Autostrade, sistema calcolo indennizzi uguale in tutti i paesi Ue

AUTOSTRADE: LO STUDIO, SISTEMA CALCOLO INDENNIZZI UGUALE IN PRINCIPALI PAESI UE

Il sistema di calcolo degli indennizzi, quello su cui interviene l'articolo 38 del decreto legge Milleproroghe, è sostanzialmente uguale in tutta Europa e in Italia. Almeno finora. L'indennizzo, infatti, in Francia, in Spagna o in Portogallo, viene calcolato sul valore di mercato dei beni e non sul valore dell'ammortamento dei beni come è allo studio del Governo. Una differenza non da poco visto che nel caso di Autostrade per l'Italia si passerebbe da oltre 23 miliardi a circa 7 miliardi di euro. E' quanto emerge da uno studio di The Brattle Group del 24 dicembre dedicato proprio all'indennizzo nelle concessioni in Francia, Spagna, Portogallo e in Italia. Nello studio, infatti, emerge che "anche per le autostrade in concessione in Francia, Spagna e Portogallo è previsto un indennizzo determinato sulla base del valore di mercato dei beni (a seconda dei casi sulla base dei flussi di cassa, di un metodo reddituale o di un'asta pubblica) e non sul valore contabile al netto degli ammortamenti dei beni". Nello specifico in Francia in caso di recesso, revoca e risoluzione, si legge nello studio di Brattle, "l'indennizzo è pari a valore attualizzato dei flussi di cassa previsti al netto delle imposte per la durata della concessione". In caso di revoca per inadempimento il "valore di subentro da parte del nuovo concessionario, aggiudicato con un'asta sulla base del Mol e investimenti previsti attualizzati". In caso di mancata assegnazione, "subentra lo Stato senza alcun indennizzo".

In Spagna, si rileva nello studio, in caso di recesso, revoca e risoluzione, alla società spetta un "indennizzo pari al valore attualizzato dei flussi di cassa netti futuri e la perdita di valore di attrezzature che non devono essere riconsegnate al concedente, al netto dell'ammortamento". In caso di revoca per inadempimento "valore di subentro da parte del nuovo concessionario, aggiudicato con un'asta sulla base dei flussi di cassa operativi attualizzati". In caso di mancata assegnazione "nuova asta con base dimezzata". In Portogallo, invece, in caso di recesso, revoca e risoluzione, "negli ultimi cinque anni della concessione, indennizzo pari ad un pagamento annuale pari alla media dei ricavi operativi netti nei sette anni prima della revoca, in aggiunta al valore delle opere eseguite in seguito alla revoca, ridotto di 1/7 per ogni anno trascorso dal completamento". In caso di revoca per inadempimento "valore di subentro da parte del nuovo concessionario, aggiudicato con un'asta sulla base del valore degli asset stabilito da un comitato composto da tre esperti". In caso di mancata assegnazione "subentra lo Stato senza alcun indennizzo". Anche in Italia per le principali società che gestiscono servizi a rete o infrastrutture l'indennizzo, si rileva nello studio che cita i casi di Adr, Terna, Enel Distribuzione e Aspi, "è calcolato sulla base del valore di mercato dei beni e non sul valore contabile al netto degli ammortamenti dei beni". 

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