Brexit, intesa Theresa May-Corbyn per uscire dall'impasse
Il leader dei laburisti, Jeremy Corbyn, ha accettato di incontrare Theresa May per tentare di uscire dall'impasse sulla Brexit
Brexit: Corbyn accetta di incontrare May per uscire dallo stallo
Il leader dei laburisti, Jeremy Corbyn, ha accettato di incontrare Theresa May per tentare di uscire dall'impasse sulla Brexit. Nel tardo pomeriggio la premier ha affermato di voler chiedere un nuovo "breve" rinvio dell'uscita della Gran Bretagna dalla Ue nel tentativo di cercare un "nuovo approccio" che permetta da giungere all'approvazione dell'intesa da lei gia' negoziata con Bruxelles: a questo scopo a questo scopo, la numero uno di Downing Street ha chiesto apertamente la collaborazione dei laburisti. "Sarei molto felice di sedermi ad un tavolo con Theresa May" per discutere una strategia comune che possa risolvere l'attuale stallo, ha detto ora Corbyn.
BREXIT: CORBYN, 'MAY SI E' MOSSA, ORA DIALOGO'
"Sono molto felice di incontrare il primo ministro. Non voglio porre alcun limite, in un modo o nell'altro, prima di questi meeting. Riconosciamo che" la premier "abbia fatto una mossa". Jeremy Corbyn, leader del partito laburista, raccoglie l'invito della premier Theresa May, pronta a dialogare per varare una soluzione condivisa che consenta di attuare la Brexit d'intesa con l'Ue. "Riconosco la mia responsabilità di rappresentare le persone che hanno sostenuto il Labour nelle ultime elezioni e le persone che non hanno sostenuto il Labour ma vogliono comunque sicurezza e certezza per il proprio futuro. E su questa base incontreremo" il primo ministro "e avremo questi colloqui", dice Corbyn. "Il Labour ha avanzato le proposte per garantire l'unione doganale con l'UE, l'accesso a mercati vitali e la protezione dei nostri standard in materia di diritti dei consumatori, diritti ambientali e dei lavoratori. E faremo in modo che quelli siano sul tavolo. Siamo anche molto chiari sul fatto che ci deve essere una garanzia assoluta che l'accordo del Venerdì Santo sia mantenuto per la pace nell'Irlanda del Nord", aggiunge. "Finora, il primo ministro non ha mostrato molti segnali di compromesso, ma sono lieto che oggi abbia indicato che accetterà il punto di vista del Parlamento ed è pronto ad avere contatti e discutere. Ho incontrato parlamentari di tutte i partiti nelle scorse settimane", afferma ancora. "C'è un terreno comune e ci sono alcune aree su cui è difficile essere d'accordo. Ma, comunque, le persone hanno votato al referendum del 2016, non hanno votato per standard di vita più bassi o per perdere il lavoro. Quello che unisce le persone su entrambi gli schieramenti è maggiore rispetto a cio che le divide", conclude.
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