Castaldo: “Dai greci lezione di democrazia. Renzi? Al guinzaglio della Merkel”
Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani
Onorevole Castaldo, che significato ha il referendum ellenico?
“Questo voto è stato fondamentale perché dopo anni si è chiesto al popolo greco che cosa pensasse delle misure di austerity calate da Bruxelles. È stato un momento di grande democrazia”.
Da imitare anche in altri Paesi?
“Certamente a livello europeo c'è un deficit di democrazia. Mi piacerebbe che ai cittadini fosse chiesto più spesso il proprio parere”.
Che messaggio hanno inviato i greci all'Unione europea?
“Il messaggio è chiaro, visto che il 60% ha detto di no all'accordo: basta austerity, basta imporre tasse su tasse, basta tagli. Ora si tornerà al tavolo negoziale e il governo Tsipras avrà con sé la forza per negoziare un nuovo accordo che punti su una politica oculata di investimenti per far tornare il Paese a crescere”.
Dopo questo referendum ci saranno conseguenze in Italia a livello politico?
“Il governo Renzi esce fortemente ridimensionato e umiliato da questo voto. Il premier aveva giurato di voler andare a Bruxelles per puntare i piedi e rompere con questa politica di austerity e invece ne è stato succube, si è fatto portare al guinzaglio dalla Merkel e dalle sue politiche di austerity”.
I vento del cambiamento sta arrivando dalla Grecia?
“Mi apre evidente. Il popolo greco ha detto basta con l'austerity. Anche noi dovremmo fare altrettanto”.
Non crede che ora un accordo a Bruxelles diventi più difficile?
“No, non lo credo. L'accordo si troverà nei prossimi giorni. Tsipras sa bene che una uscita dall'euro sarebbe difficilmente controllabile. Ma anche la Merkel sa che la Grexit sarebbe un duro colpo per i mercati e l'economia europea”.