Affari Europei
Business, utilizzi e sicurezza. Ecco le linee guida dell'Ue sui droni

L'Ue fa il punto su uno dei business più in crescita degli ultimi anni: i droni, usati in sempre più ambiti e modi. L'Europarlamento approva una risoluzione sul loro uso commerciale e ricreativo e sulla sicurezza. E strizza l'occhio a un mercato dal grande potenziale.
BUSINESS E SERVIZI - Dal monitoraggio dei tracciati ferroviari a quello di dighe e impianti energetici. Dalla valutazione di disastri naturali alle operazioni agricole di precisione, passando per la produzione mediatica, la consegna di pacchi, lo "spionaggio" sportivo, fino alla sorveglianza delle frontiere. I droni si stanno espandendo sempre di più e stanno trovando spazio negli ambiti più eterogenei e disparati.
Il business sta esplodendo. Al recente convegno Dronitaly (prima edizione di un appuntamento che punta a diventare fisso) sono stati diffusi i primi numeri del mercato italiano: 350 milioni di euro come giro d'affari annuale, 700 mila euro il valore medio del business per azienda, 7 il numero medio di addetti per impresa e, a sorpresa, il Centro Italia come traino del fenomeno.
Numeri importanti. Proprio per questo l'Ue ha deciso di intervenire su un mercato in costante crescita e che si sta rapidamente espandendo anche sotto il profilo dell'utilizzo privato. L'Europarlamento ha così approvato una risoluzione (581 voti favorevoli a fronte di 31 contrari e 21 astensioni) su iniziaitiva della commissione per i Trasporti di Strasburgo. La relatrice Jacqueline Foster (ECR, UK) ha dichiarato: "Il punto principale è nel titolo del documento, rendere sicuro l'uso sicuro dei droni. Non è nostra intenzione legare le mani alle autorità di regolamentazione e essere troppo prescrittivi, ma desideriamo fornire un quadro su come possano procedere la Commissione, i Paesi Ue e le altre parti interessate".
LA SICUREZZA - Nella risoluzione gli eurodeputati sottolineano che, poiché i servizi commerciali che utilizzano droni sono sempre più popolari e il loro uso ricreativo lo sta diventando ancora di più, è necessario garantire che i droni non costituiscano una minaccia per la sicurezza pubblica o per la privacy. E' un punto sul quale la risoluzione dell'Europarlamento insiste parecchio.
Secondo gli eurodeputati, i droni dovrebbero essere dotati di un chip d'identità e registrati per facilitare la cattura dei criminali che li utilizzano per violare le norme sulla privacy o commettere altri crimini. I chip d'identità faciliterebbero inoltre le inchieste sugli incidenti e contribuirebbero a risolvere i problemi legati alla responsabilità.
Sempre a proposito di sicurezza, la Commissione Ue dovrebbe sostenere la ricerca, a partire dallo sviluppo di sistemi anticollisione "detect and avoid", per permettere ai droni di evitare collisioni con altri utilizzatori dello spazio aereo o con oggetti al suolo. Inoltre, bisognerebbe sviluppare la tecnologia del "geo-fencing" da utilizzare per evitare che i droni entrino in zone con divieto di sorvolo quali aeroporti e impianti nucleari.
Quanto ai rischi, dovrebbero essere differenziati in base alle dimensioni del drone e se sorvolano aree popolate, le norme dovrebbero essere adattate ai vari livelli di rischio e distinte per "uso professionale" e "uso ricreativo".
IL MERCATO UNICO - L'obiettivo dell'Ue è quello di riuscire a creare un mercato unico del settore dei droni. Al momento ciò è impedito dal fatto che le autorizzazioni nazionali per i droni e per i loro operatori non sono riconosciute reciprocamente dagli Stati membri. Per questo il Parlamento europeo sostiene la decisione della Commissione di proporre norme Ue che permettano alle autorità nazionali e alle autorità competenti di procedere alle convalide e alle attività di sorveglianza.
Attualmente sette paesi Ue stanno collaborando per produrre un drone (tra gli usi civili possibili la sorveglianza delle zone di frontiera e del Mediterraneo) di nuova generazione dal 2020. Ci stanno lavorando Finmeccanica, Eads e Dassault Aviation. Ma si vuole fare molto di più e l'Ue insiste sul fatto che serva a tutti i costi facilitare le vendite transfrontaliere di droni per sbloccare la situazione e andare verso il mercato unico. Anche perché, secondo gli eurodeputati, i droni e i loro possibili utilizzi rappresentano "un grande potenziale per stimolare la crescita economica e la creazione di posti di lavoro".