Gay, il Parlamento Ue riconosce le famiglie omosessuali - Affaritaliani.it

Affari Europei

Gay, il Parlamento Ue riconosce le famiglie omosessuali

Il Parlamento europeo chiede ai Paesi e alle istituzioni Ue di tenere conto dell'evoluzione del concetto di famiglia per estendere le norme e le tutele anche a quelle gay o monoparentali. Come si legge nel testo di una raccomandazione sulla parita' di genere, approvata oggi a maggioranza. Gli eurodeputati raccomandano, "dal momento che la composizione e la definizione delle famiglie si evolve nel tempo, che le normative in ambito familiare e lavorativo siano rese piu' complete per quanto concerne le famiglie monoparentali e genitorialita' LGTB".

Gia' tre mesi fa, alla sessione plenaria di marzo, lo stesso Parlamento di Strasburgo aveva votato una relazione in cui si prendeva atto "della legalizzazione del matrimonio e delle unioni civili tra persone dello stesso sesso in un numero crescente di paesi nel mondo, attualmente 17" incoraggiando "le istituzioni e gli Stati membri dell'Ue a contribuire ulteriormente alla riflessione sul riconoscimento del matrimonio o delle unioni civili tra persone dello stesso sesso in quanto questione politica, sociale e di diritti umani e civili".

Non e' quindi la prima volta che gli eurodeputati votano un testo in cui si chiedono maggiori diritti per le coppie dello stesso genere. In quello di oggi, una risoluzione non vincolante approvata con 341 voti a favore, 281 contrari e 81 astensioni, focalizzata sulla parita' di genere e la lotta contro la violenza alle donne, si chiede piu' in generale di mettere in campo azioni specifiche per rafforzare i diritti delle donne disabili, migranti, appartenenti a minoranze etniche, delle donne Rom, delle anziane, delle madri sole e delle persone LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender).

"Un altro passo in avanti in Europa, grazie al rapporto votato oggi al Parlamento Europeo, sui diritti di tutte le persone". Twitta Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Liberta', che aggiunge: "In Italia invece la politica balbetta, non e' riuscita neanche a dire no, finora, alle pretese della sentinella della morale Alfano e alle sue ottuse circolari".

"Un arretramento culturale grave dell'Europa che svilisce il valore della famiglia: basti pensare a due passaggi della risoluzione approvata oggi su genitorialita' Lgbt e aborto". Cosi' il segretario nazionale Udc Lorenzo Cesa nel giorno in cui il Parlamento europeo di Strasburgo approva una risoluzione sulle strategie Ue sulla parita' di genere.

"L'aborto non puo' essere considerato una forma di pianificazione familiare e la Commissione non puo' in alcun modo sostenere gli Stati membri nel garantire l'accesso all'interruzione di gravidanza, ne' puo' influenzare le istanze nazionali che la regolano. Si tratta di un'invasione di campo a tutti gli effetti", rincara la dose Cesa che punta il dito anche sul passaggio della risoluzione in cui si raccomanda la Commissione UE a "rendere piu' complete le normative in ambito familiare e lavorativo per quanto concerne le famiglie monoparentali e genitorialita' Lgbt".

"Alla stregua di quanto analogamente si vorrebbe realizzare attraverso la diffusione dell'ideologia gender, si apre un varco pericoloso alla genitorialita' gay e si distrugge un modello che e' alla base della nostra societa'. E' una pagina buia della storia dell'Europa che rinnega cosi' la sua identita' cristiana e si piega a una cultura relativista", conclude Cesa.