Immigrati, Lussemburgo vuole l'accordo entro luglio. Ipotesi compromesso - Affaritaliani.it

Affari Europei

Immigrati, Lussemburgo vuole l'accordo entro luglio. Ipotesi compromesso

Qualcosa si sta sbloccando a livello europeo sulla questione dei migranti. Dopo il vertice dei ministri dell'Interno europei, Francia e Germania hanno avanzato una proposta di compromesso, mentre il Lussemburgo, che dal primo luglio sarà presidente di turno del Consiglio Ue, punta ad ottenere un accordo fra i Ventotto sui meccanismi di redistribuzione entro luglio.

Ad essere ottimisti sono stati sia il ministro Alfano, che gli omologhi di Francia e Germania, mentre il ministro degli Interni del Granducato, Jean Asselborn, che è anche ministro degli Esteri, dell'Immigrazione e dello Sviluppo, ha promesso un impegno forte durante il Consiglio di oggi tra i ministri degli Interni Ue. 

"Sarei contento di avere un accordo entro la fine di luglio - ha detto - Non è escluso, se lo spirito di oggi si conferma al prossimo vertice e alla riunione del 9 luglio" (quando ci sarà un Consiglio informale degli Affari interni, ndr)".

Intanto Francia e Germania presentano una proposta "per un compromesso" che metta assieme molti Paesi. "Su questo di sicuro non ci sarà risultato immediato, ma forse un corridoio per un compromesso", così il ministro dell'Interno tedesco Thomas De Maiziere, in un punto stampa congiunto col collega francese Bernard Cazneuve. "Non c'è chiusura di frontiere tra Francia e Italia - ha detto Cazneuve - ma ci sono delle regole in seno all'Ue: Schengen e Dublino. Se i migranti attraversano le frontiere, ed il loro arrivo è dall'Italia è normale vi siano riportati. Abbiamo degli accordi. Facciamo i controlli perché gli accordi siano rispettati".

Che cosa prevede la proposta franco-tedesca? Prima di tutto la creazione in Italia di centri di accoglienza dove vengano portati i migranti che vengono salvati in mare dalle navi dell'operazione Triton. Tutti i migranti dovranno essere registrati dalle autorità italiane (supervisionate da personale di Frontex) che dovranno prendere le generalità, impronte digitali e raccogliere le domande di asilo.

A questo punto ci sarà una prima scrematura. I migranti economici, quelli cioè che non hanno diritto a chiedere l'asilo perché non fuggono dalla guerra, dovranno essere rimpatriati. Per fare questo l'Ue dovrà fornire budget e assistenza logistica. Dovranno quindi essere stretti accordi con i Paesi di origine e, presumibilmente, anche dare aiuti a questi Paesi in cambio di rimpatri più veloci.

Chi invece ha diritto d'asilo potrà rimanere nei centri di accoglienza. Qui in Italia dovrà aspettare l'esito delle indagini e se avrà i requisiti per richiedere l'asilo potrà rimanere in Europa, altrimenti sarà rispedito in patria. A questo punto scatta il piano quote. I Paesi Ue si potrebbero accollare una aprte dei rifugiati secondo quote non fisse, volontarie e che saranno stabilite in base alla grandezza del Paese, alla sua economia e alla percentuale di migranti che già vi risiedono.