Migranti, a vuoto il vertice tra Ue e Turchia. Tutto rinviato al 17 marzo - Affaritaliani.it

Affari Europei

Migranti, a vuoto il vertice tra Ue e Turchia. Tutto rinviato al 17 marzo

Dopo 12 ore di incontri e riunioni, i capi di Stato e di governo dell'Unione europea hanno deciso di continuare a negoziare nei prossimi giorni sulle proposte del premier turco Ahmet Davutoglu per arrivare a un accordo sulla gestione comune dell'emergenza profughi. L'obiettivo e' arrivare a un'intesa definitiva entro il Consiglio europeo gia' programmato per i prossimi 17 e 18 marzo.

Ankara aveva spiazzato gli interlocutori europei proponendo di ottenere, in cambio di una maggiore collaborazione nella gestione dei flussi di profughi e della disponibilita' a riprendere tutti i migranti irregolari in arrivo sulle coste greche, un contributo aggiuntivo di ulteriori 3 miliardi entro il 2018 (3 miliardi erano gia' stati decisi), un'accelerazione del processo di liberalizzazione dei visti, l'apertura di nuovi capitoli nel quadro del negoziato per l'ingresso nell'Unione europea. I leader hanno anche accolto la proposta della Commissione di ritornare a un completo funzionamento dello spazio Schengen di libera circolazione entro la fine dell'anno.

A ogni vertice sull'emergenza immigrazione "si fa un passettino avanti, ma per dirla in italiano che fatica!": e' il commento del presidente del Consiglio Matteo Renzi al termine dell'ennesima lunga riunione dei capi di Stato e di governo Ue. "Finalmente anche l'Ue si sta rendendo conto di quanto sia gravissima la situazione, noi lo sapevamo", ha detto, ricordando di avere donato con un gesto simbolico il Dvd di Fuocammare, il documentario su Lampedusa di Francesco Rosi che ha vinto l'Orso d'Oro al Festival del cinema di Berlino. Quanto al riferimento alla necessita' di rispettare la liberta' di stampa, alla quale Renzi aveva vincolato il suo via libera all'accordo con la Turchia, il presidente del Consiglio ha detto che "le richieste turche sono state attutite da un documento che le diminuisce molto e c'e' un riferimento alla discussione sulla liberta' di stampa perche' noi siamo favorevoli all'ingresso nell'Ue ma proseguire quel cammino significa abbracciare i suoi valori costitutivi".

LA GIORNATA - Il vertice sui migranti tra Ue e Turchia era iniziato con una sorpresa. Ankara ha alzato la posta e ha chiesto altri 3 miliardi di euro, oltre ai 3 gia' previsti. Ankara chiede inoltre di accelerare il processo di adesione all'Ue. La Turchia sottolinea che le esigenze dell'emergenza profughi sono aumentate. Le minacce dei gruppi terroristici, tra i quali la Turchia inserisce anche le milizie curde, e i raid aerei russi "diretti soprattutto sui civili" hanno gonfiato il flusso dei profughi.

Dopo la riunione pomeridiana il vertice con il premier turco, Ahmet Davutoglu,é continuato con una cena di lavoro. Da Ankara inoltre il presidente Recep Tayyip Erdogan ha criticato duramente i ritardi nel versamento dei tre miliardi di euro gia' promessi. "Sono passati quattro mesi e non hanno ancora concluso", ha affermato. Ma il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha chiesto durante la riunione dei capi di Stato e di governo Ue che nel testo dell'eventuale accordo con la Turchia ci sia "un riferimento alla liberta' di stampa, altrimenti noi non firmiamo".

Il premier turco ha ribadito che la riunione di Bruxelles non deve concentrarsi solo sulla difficile questione dell'emergenza profughi ma anche sui prossimi passi per l'ingresso della Turchia nell'Unione. L'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini ha avvertito che e' necessario che la Turchia "torni a impegnarsi nel dialogo per affrontare la questione curda" e, in quanto paese candidato all'ingresso nell'Unione europea, che "risponda agli appelli da parte dell'Unione europea di rispettare i piu' alti standard per quanto riguarda la democrazia, lo stato di diritto e le liberta' fondamentali a partire da quella d espressione e di associazione". Il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz ha criticato l'irruzione della polizia all'interno della redazione di Zaman, il quotidiano piu' diffuso di Turchia, e posto sotto amministrazione controllata con l'accusa di complottare contro il presidente Recep Tayipp Erdogan. Il fatto e' stato "sollevato" e discusso dallo stesso Schulz con Davutoglu nel corso del loro incontro tenuta a margine del vertice dei leader Ue-Turchia sull'immigrazione.

"La liberta' dei media e' un elemento principale della nostra identita' europea e non e' negoziabile", ha detto Schulz, secondo il quale "la Polizia non puo' chiudere un giornale indipendente". Intanto, l'Austria chiede di chiudere la rotta balcanica e la Gran Bretagna si tira fuori dalle politiche comuni di asilo. Al suo arrivo al vertice, il premier britannico David Cameron aveva spiegato che l'ipotesi che il Regno Unito si unisca alle regole di asilo comune in Europa per i migranti "non ha nessuna prospettiva". "Abbiamo la nostra politica di asilo - ha aggiunto - il nostro modo di fare le cose e le nostre frontiere". Cameron ha ribadito che "e' importante garantire la sicurezza delle frontiere esterne d'Europa, ed e' per questo che il Regno Unito sta inviando imbarcazioni piu' grandi che prenderanno parte alla missione Nato nel mar Egeo"