Affari Europei
Migranti, Ankara frena: le riammissioni? Solo qualche migliaio

Si continua a morire nell'Egeo: cinque migranti, tra i quali anche un neonato di appena tre mesi, sono morti durante la traversata verso l'isola di Lesbo, in Grecia, a poche decine di metri dalla terraferma. Ma intanto la Turchia fa sapere che, nel quadro del progetto di accordo discusso lunedi' con l'Ue, le riammissioni ammonteranno a "decine di migliaia" di persone, non "milioni". Non solo: Ankara non riprendera' i migranti che gia' si trovano sulle isole greche.
"La proposta fatta dalla Turchia non riguarda i migranti che attualmente si trovano sulle isole greche", ha precisato il ministro degli Esteri turco, Volkan Bozkir. Bozkir ha fissato il primo maggio come data a partire dalla quale Ankara iniziera' ad adempiere agli impegni presi a Bruxelles, definendo "un passo storico" il riavvicinamento alle istituzioni europee e specificando che il governo andra' avanti "con o senza l'appoggio dell'opposizione".
Il processo di riammissione partira' nel momento in cui quelli che hanno gia' raggiunto l'area Schengen saranno ripartiti tra i vari Paesi membri. Il ministro ha anche specificato che agli Stati europei non sara' concesso di selezionare i rifugiati da accogliere sul proprio suolo in base al grado di istruzione, perche' l'agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) svolgera' da supervisore e garante nel processo di trasferimento e ripartizione.
Da notare comunque che secondo l'Alto Commissario dell'Onu per i Diritti Umani, Zeid Ra'ad Al Hussein, le espulsioni collettive di migranti previste nella bozza d'accordo tra Ue e Turchia sono illegali. Il principe giordano ha aggiunto che "la bozza d'intesa dell'Ue con la Turchia solleva una serie di preoccupazioni molto serie, comprese espulsioni collettive e arbitrarie, che sono illegali". "Restrizioni al confine che non permettono di determinare le circostanze di ogni individuo violano le legge internazionali ed europee".
L'Alto Commissario ha assicurato che sollevera' la questione durante una visita a Bruxelles all'inizio della prossima settimana, in vista del summit Ue che si terra' il 17 e 18 marzo, quando dovrebbe essere concluso l'accordo.
Intanto, il cancelliere Angela Merkel, ha ripetuto che la chiusura della rotta balcanica "non risolve i problemi" determinanti dell'emergenza migranti. Merkel si e' scagliata contro le "decisioni unilaterali" prese dai paesi dei Balcani occidentali. Anche perche' "la crisi umanitaria in Grecia rischia di tramutarsi in un disastro umanitario", ha avvertito il commissario europeo per l'Immigrazione, Dimitris Avramopoulos. Nella repubblica ellenica si stanno ammassando il grosso degli arrivi dei rifugiati dopo il ripristino dei controlli alle frontiere da parte di Serbia e Slovenia e la chiusura della rotta balcanica. Attualmente si stima che siano circa 40mila le persone stipate nel Paese.