Austria. già in vigore il tetto ai profughi. Berlino minaccia conseguenze - Affaritaliani.it

Affari Europei

Austria. già in vigore il tetto ai profughi. Berlino minaccia conseguenze

Il limite di 80 richieste giornaliere di asilo politico stabilito dall'Austria per frenare il flusso migratorio entra in vigore oggi, nonostante le pesanti critiche della Commissione Europea, che l'aveva definito "illegale". Lo ha confermato la polizia. Dalla mezzanotte, in Austria potranno fare richieste di asilo solo 80 persone; inoltre il governo ha limitato a 3.200 il numero giornaliero di persone che possono transitare attraverso il suo territorio per chiedere asilo in un Paese vicino.

"Una volta raggiunte le quote le frontiere saranno chiuse", ha confermato il portavoce della polizia, Fritz Grundnig. Le misure adottate a Vienna sono state energicamente criticate dal commissario europeo per le migrazioni, Dimitris Avramopoulos, che le ha deinitie "assolutamente incompatibili con gli obblighi dell'Austria in base alla legge europea e internazionale". "Gli 'assoli' nazionali non sono auspicabili", si è limitato a dire il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker senza citare esplicitamente Vienna, che invece ha confermato nei fatti l'intenzione di andare avanti per la sua strada.

Il ministro dell'Interno tedesco, Thomas de Maiziere, ha assicurato che Berlino non accetterà soluzioni unilaterali alla crisi dei migranti, lasciando "tutto il peso alla Germania". Un chiaro riferimento, sebbene non espresso, alla decisione dell'Austria di ripristinare i controlli alle frontiere e mettere a 80 il tetto delle richieste giornaliere di asilo politico. "Sarebbe inaccettabile e alla lunga non sarebbe senza conseguenze per noi", ha sottolineato il ministro davanti al Parlamento. Il governo tedesco, ha fatto sapere il portavoce del ministero, Tobias Plate, e' in contatto con quello austriaco ed è "scettico" sull'attuazione del piano di Vienna.

SCONTRO ITALIA-UNGHERIA SUI MIGRANTI - La solidarieta' fra paesi Ue "non puo' essere solo nel prendere: o siete solidali nel dare e nel prendere oppure noi paesi contributori smettiamo di essere solidali". E' quanto ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi durante la cena che i leader del'Unione europea hanno dedicato al problema dell'immigrazione. Renzi si riferiva ai paesi che ricevono molti fondi Ue ma non sono disponibili nell'accoglienza dei profughi, come quelli dell'Est Europa. "Basta con le prese in giro", avrebbe premesso Renzi, ricordando che l'Italia dice da un anno che il problema riguarda tutti e che inizia adesso la fase della programmazione dei fondi per il 2020. Sulla posizione del presidente del Consiglio italiano anche Parigi e Berlino. Non si è fatta attendere la dura reazione di uno dei Paesi più chiusi verso i migranti, vale a dire l'Ungheria. Il portavoce del governo di Budapest ha definito infatti la posizione italiana "un ricatto politico".