Affari Europei
Migranti, Juncker: "La soluzione non è chiudere le frontiere"

La risposta giusta alla crisi dei rifugiati "non e' la chiusura delle frontiere": come ha detto il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker durante la conferenza stampa di inaugurazione della presidenza olandese Ue, "il controllo dei confini deve essere collettivo, e solo una risposta collettiva puo' risolvere la situazione". Nei giorni scorsi, alcuni paesi del nord Europa hanno deciso di reintrodurre temporaneamente i controlli alle frontiere interne dello spazio Schengen per far fronte a un flusso di migranti senza precedenti.
Il presidente della Commissione si e' detto "fiducioso" che le misure per un rafforzamento dei confini esterni dello spazio Schengen e in particolare la creazione di un corpo europeo di guardie di frontiera saranno realizzate entro giugno, ovvero durante il semestre di presidenza olandese del Consiglio Ue. Nelle conclusioni di dicembre, ha ricordato, "il Consiglio europeo ha incaricato la presidenza olandese di realizzare tali misure, e sono fiducioso che sara' fatto". Mark Rutte ha promesso un approccio "molto pragmatico" dei dossier europei da parte dell'Aja.
Il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans sara' ad Ankara domenica prossima per spingere il governo turco a rispettare i suoi impegni previsti dal piano di azione congiunto Ue-Turchia sulla gestione dell'emergenza profughi. Come ha detto lo stesso Timmermans ad Amsterdam, dove partecipa all'incontro con il governo olandese per l'avvio della presidenza di turno del Consiglio Ue, "siamo lontani dall'essere soddisfatti per quanto la Turchia sta facendo" sull'attuazione del piano. Infatti, si fa notare dall'esecutivo di Bruxelles, i profughi continuano a partire in gran numero dalle coste turche diretti in Grecia senza che le autorita' locali facciano niente per trattenerli.
LA POLONIA - La Commissione europea non ha ancora ricevuto le risposte del governo polacco alle richieste, inviate nelle scorse settimane dal vicepresidente Frans Timmermans, di spiegazioni sullo stato di diritto dopo le annunciate riforme dei media e della corte costituzionale, ma il presidente Jean-Claude Juncker frena sulla possibilita' che venga avviata una "procedura di infrazione" su questo. "Abbiamo un approccio costruttivo e siamo in contatto con il governo polacco - ha detto durante la conferenza stampa ad Amsterdam - non vogliamo picchiare la Polonia, e sono fiducioso che continueremo ad andare d'accordo". La prossima settimana, nella riunione del 13 gennaio, la Commissione affrontera' la questione e il presidente polacco Andrzej Duda ha programmato una visita a Bruxelles il prossimo 18 gennaio.