Olanda, monta il sentimento anti Ue. Pronto un referendum anche sul Ttip - Affaritaliani.it

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Olanda, monta il sentimento anti Ue. Pronto un referendum anche sul Ttip

Dopo aver bocciato l'accordo Ue-Ucraina gli olandesi vogliono "sabotare" il Ttip

Gli olandesi ci hanno preso gusto. Dopo aver bocciato l'accordo tra Unione Europea e Ucraina i Paesi Bassi potrebbero anche scrivere la parola "fine" sul negoziato riguardante il Ttip. Ad Amsterdam e dintorni infatti monta il sentimento anti Ue e sono sempre più convinti di voler tornare alle urne per un altro referendum, mettendo in discussione un'altra scelta chiave dell'Ue in materia non solo politica ma anche economica, vale a dire la TransAtlantic Trade and Investment Partnership.

Il trattato di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti, infatti, non è visto bene da queste parti. D'altra parte in Olanda le sottoscrizioni necessarie per indire un referendum sono solo 300. Si tratterebbe, come nel caso del voto sull'Ucraina, di una consultazione non vincolante ma un’eventuale vittoria dei no al trattato sarebbe un segnale che il governo non potrebbe ignorare.

Un eventuale no al Ttip darebbe un'indicazione precisa che l'esecutivo di Mark Rutte non potrebbe esimersi di seguire. E soprattutto scoppierebbe un grosso problema anche per l'Ue, già alle prese con le difficoltose trattative con Washington.

E a proposito del Ttip, si alza anche il fuoco amico. "Si sta compiendo un attacco alla democrazia rappresentativa. Piú che una questione commerciale, ormai, è una questione politica". La pensa così Sharon Treat, ex deputata e parlamentare democratica americana, che ha partecipato alla conferenza di presentazione della campagna 'Stop Ttip Italia', antipasto della manifestazione in programma il 7 maggio a Roma per protestare contro gli accordi Usa-Europa.

"Usa ed Europa", attacca Treat, "vogliono spostare le politiche verso gli interessi del commercio e non verso la sicurezza sociale, ambientale e alimentare". Nelle ultime settimane la Commissione Europea ha cambiato la decisione sul glifosato, "ma negli Usa- continua l'ex deputata- c'è libera circolazione del pesticida in base a studi segreti che ne attestano la bontá. Questa segretezza è uno dei principali problemi da superare".