Portogallo, caos politico. Coelho non ha i numeri, sinistra stoppata - Affaritaliani.it

Affari Europei

Portogallo, caos politico. Coelho non ha i numeri, sinistra stoppata

Da una parte mancano i numeri, dall'altra il presidente della Repubblica fa muro. Il vincitore delle elezioni Passos Coelho piace all'Ue ma il suo programma viene respinto. La coalizione di sinistra non piace a Bruxelles e viene fermata. Scoppia il caos politico in Portogallo, dove lo stallo è ormai un dato di fatto e le polemiche sono all'ordine del giorno. 

Il governo uscente di centrodestra aveva vinto di un soffio le elezioni nelle scorse settimane ma non ha la maggioranza per governare e non è in grado di formare una coalizione che prenda la metà più uno dei membri del nuovo Parlamento. Nonostante questo il presidente della Repubblica Cavaco Silva ha nominato come primo ministro lo stesso Passos Coelho.

Una mossa legittima ai fini della Costituzione ma che per molti è stata un vero e proprio colpo di mano. Già perché il 22 ottobre il socialista Antonio Costa aveva comunicato al presidente Cavaco Silva l’accordo unitario della sinistra tutta per la formazione di un governo insieme al Bloco de Esquerda e al Partito comunista portoghese. Un accordo storico che garantirebbe i numeri per governare al blocco della sinistra.

Il problema? Cavaco Silva preferisce di gran lunga Passos Coelho, il presidente filo-Troika che ha garantito la sopravvivenza economica del Paese con le riforme suggeritegli da Bruxelles nel corso degli ultimi anni. E così l'"offerta" della sinistra è stata gentilmente, mica troppo, ignorata. 

Il risultato è che di fatto il Portogallo si trova con un governo zoppo e senza la maggioranza necessaria per far approvare una qualsiasi legge. La commissione nazionale del Partito socialista ha approvato un documento nel quale tutti i suoi parlamentare si impegnano a rigettere qualsiasi programma di governo presentato da Passos Coelho, improntato ancora una volta all'austerity e al risanamento.

Nel giro di 10 giorni dovrebbe arrivare il voto in Parlamento sul programma di governo e se la coalizione di sinistra resterà compatta questo verrà bocciato senza appello, aprendo scenari inquietanti sul futuro politico del Paese. A quel punto il Presidente della Repubblica dovrebbe o dare l'incarico alla coalizione di sinistra, andando però contro le preferenze di Bruxelles, oppure indire subito nuove elezioni.