Renault Group: primi sei mesi 2025 tra crescita moderata e nuove sfide - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 19:29

Renault Group: primi sei mesi 2025 tra crescita moderata e nuove sfide

Nel primo semestre 2025, Renault Group cresce nei ricavi ma rivede al ribasso le previsioni di margine e liquidità a causa di un mercato più debole.

Redazione Motori

Nel panorama automotive europeo, dove la transizione energetica e le dinamiche di mercato continuano a plasmare il futuro del settore, Renault Group ha reso noti i dati finanziari preliminari del primo semestre 2025.

Una fotografia in chiaroscuro che mostra sì una crescita di fatturato, ma anche nuove pressioni operative e la necessità di adeguare le aspettative per la seconda parte dell’anno.

Il fatturato raggiunge quota 27,6 miliardi di euro, in aumento del 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un risultato positivo, ma che non basta a compensare alcune criticità emerse soprattutto nel mese di giugno, quando i volumi di vendita si sono rivelati inferiori alle attese. L’azienda segnala una crescente pressione commerciale, alimentata dal rallentamento del mercato retail europeo e dalle difficoltà nel comparto dei veicoli commerciali leggeri, particolarmente colpito dal calo della domanda.

La redditività operativa si attesta al 6,0% del fatturato, un dato comunque solido ma che costringe il Gruppo a rivedere le stime per l’intero anno. La nuova previsione fissa il margine operativo al 6,5%, rispetto a un obiettivo iniziale di almeno il 7%. Sul fronte della liquidità, il free cash-flow si ferma a 47 milioni di euro, zavorrato da una variazione negativa del capitale circolante che sfiora i 900 milioni. In particolare, lo scarto è attribuito a un rallentamento della fatturazione a fine giugno e a un aumento degli stock legato a un livello di produzione più elevato registrato a fine 2024.

Renault sottolinea comunque come gli stock complessivi del Gruppo, tra veicoli del costruttore e delle reti indipendenti, siano calati rispetto a fine marzo, passando da 560.000 a 530.000 unità. Una gestione attenta delle scorte che rientra in una più ampia strategia di protezione del valore, anche in un contesto di mercato meno favorevole.

Di fronte a una concorrenza sempre più agguerrita e a un calo stimato delle vendite ai privati in Europa, il Gruppo francese ha deciso di adottare un approccio più cauto, focalizzandosi sulla creazione di valore anziché sui volumi. Questo comporta anche un'accelerazione sul fronte dell’efficienza interna: tagli mirati a costi generali, produzione e ricerca & sviluppo, che saranno dettagliati alla presentazione dei risultati ufficiali il prossimo 31 luglio.

Nonostante le difficoltà congiunturali, Renault rivendica alcuni punti di forza strutturali: una gamma prodotti competitiva con 7 nuovi modelli e 2 restyling previsti nel 2025, una quota di vendite a privati superiore alla media europea (+15 punti) e valori residui mediamente più alti dei principali competitor, segno di fiducia nel prodotto anche sul mercato dell’usato. A ciò si aggiunge un portafoglio ordini stabile e un utilizzo degli impianti produttivi che si mantiene su livelli elevati, con una media del 90%.

Renault non nasconde le difficoltà, ma non perde la bussola. La flessibilità del proprio modello di business, capace di adattarsi tanto ai veicoli elettrici quanto a quelli ibridi o termici, resta un asset importante. Così come la capacità di prendere decisioni rapide per proteggere i lanci di prodotto e rafforzare la tenuta finanziaria. Il secondo semestre sarà decisivo, ma il Gruppo dimostra di voler affrontarlo con pragmatismo e realismo.