Spagna, nuove elezioni a giugno. Torna la crisi? L'Ue spera in Rajoy
Fallite tutte le trattative. Ritorno alle urne a fine giugno. Torna la pressione economica su Madrid
Dopo il verdetto emesso dal re Felipe VI al termine del terzo round di consultazioni per la formazione di un nuovo governo, la Spagna sembra diretta ormai verso nuove elezioni politiche il prossimo 26 giugno. A meno di sorprese dell'ultima ora le nuove elezioni verranno convocate lunedì prossimo: in teoria, ricordano i media locali, restano dunque alcuni giorni per raggiungere un improbabile accordo in extremis.
Il re Felipe potrebbe ancora designare all'ultimo, domenica primo maggio, un aspirante premier e il presidente del Congresso convocare una plenaria per lunedì 2, ultima data possibile prima dello scadere del periodo stabilito dalla costituzione prima dello scioglimento automatico delle camere. Qualunque votazione dell'ultimo momento in grado di evitare questo scenario dovrà avvenire prima delle 24 di lunedì: entro la mezzanotte del 2 dovrà infatti ricevere l'investitura un nuovo eventuale premier.
Se questo non accadrà si passerà a convocare nuove elezioni. Il presidente del Congresso, Patxi López, sottoporrà al re per la firma il decreto di scioglimento delle Camere e convocazione del voto. Dopodichè verranno sciolte le Cortes di questa legislatura, la più breve della storia della democrazia.
Il premier spagnolo Mariano Rajoy ha accusato i socialisti dopo il fallimento delle trattative. Non è stato possibile formare la coalizione "perche' i socialisti non lo hanno voluto", ha detto dopo l'incontro con il re Filippo VI. "Non solo non erano d'accordo, ma non hanno neanche voluto parlarne e questo atteggiamento è da cambiare perché è l'ABC della democrazia", ha detto ai giornalisti.
La vicenda è seguita con grande attenzione anche dall'Unione Europea. Sì, perché la pressione economica sta tornando a farsi sentire sulla Spagna, e i benefici delle severe misure di austerity imposte dal governo Rajoy rischiano di esaurirsi se non dovessero esserci nuovi importanti interventi in materia economica. Per questo a Bruxelles si augurano a questo punto che si torni alle urne e che Rajoy esca vincitore puntando tutto sulla promessa di stabilità e agitando lo spettro di una nuova crisi che Madrid non si può assolutamente permettere.