Ue, vicino l'ingresso della Turchia. In cambio l'impegno sui migranti - Affaritaliani.it

Affari Europei

Ue, vicino l'ingresso della Turchia. In cambio l'impegno sui migranti

Almeno 3 miliardi di euro a sostegno dei profughi siriani in Turchia, anticipo della liberalizzazione dei visti al 2016, rilancio del processo di adesione all'Unione europea, rafforzamento della collaborazione e lotta al terrorismo. Le conclusioni del vertice Ue-Turchia di Bruxelles confermano la strada imboccata dall'Unione Europea e da Ankara nel summit del 15 ottobre scorso: sostegno economico e accelerazione del processo di adesione in cambio di un freno all'ondata di richiedenti asilo verso l'Europa.

Sul fronte del processo di adesione alla Ue di Ankara, che è candidata dal 1999 e che negozia l'accesso dal 2005, nelle conclusioni si afferma che entrambe le parti accolgono favorevolmente "l'annuncio di tenere la Conferenza intergovernativa il 14 dicembre 2015 per l'apertura del capitolo 17", quello che riguarda le questioni economiche e monetarie, e sottolineano "l'impegno della Commissione europea a completare, nel primo trimestre del 2016, i lavori preparatori per l'apertura di una serie di capitoli", nel rispetto della posizione degli Stati membri.Grecia e Cipro in particolare hanno insistito per non perdere il diritto di veto sulla riunificazione dell'isola di Cipro, la cui parte Nord è occupata dalla Turrchia.

Bruxelles ha infatti deciso di chiudere un occhio sulle ambiguità della politica turca. Né sul jet russo, né sulle parole di Erdogan sulle donne si registrano reazioni particolari dell'Unione Europea. Già, perché a dispetto dei sospetti e delle perplessità sulla Turchia e sul suo presidente, Ankara e Bruxelles non sono mai state così vicine. Proprio nel bel mezzo della crisi diplomatica con la Russia, infatti, l'Ue ha accettato di aprire a dicembre il capitolo negoziale 17 nel processo di adesione della Turchia, relativo alla politica economica e monetaria. "Apriremo un nuovo capitolo il 14 o il 15 dicembre a Bruxelles", ha detto il ministro turco per gli Affari Europei Volkan Bozkir, che si è inoltre detto fiducioso sull'apertura di "5 o 6" nuovi capitoli il prossimo anno. Dall'inizio dei negoziati di adesione della Turchia, nell'ottobre 2005, sono stati aperti 14 capitoli su 35 e solo 1 è stato chiuso. Molti restano bloccati dal veto di Cipro. 

onostante la profonda lontananza, anche culturale, della Turchia da molti degli Stati membri, Ankara si avvicina dunque a grandi passi a Bruxelles. Alla base ci sono diversi motivi. La Turchia è diventata un punto fondamentale della politica europea, grazie alla sua posizione geografica. Ankara è l'ultimo avamposto dell'Occidente alla frontiera con il Medio Oriente e la perenne crisi siriana (e non solo). E' da lì che arriva la maggior parte dei profughi che cerca asilo in terra europea.

Un'Europa però sempre meno disposta ad accogliere, dopo gli attentati di Parigi, e che vuole blindare le sue frontiere. Erdogan sa che ha in un mano una carta fondamentale. Più volte ha velatamente minacciato l'Ue che senza fondi e senza un avvicinamento sarebbero arrivati milioni di profughi, lasciati passare proprio dai confini turchi. Una minaccia che parrebbe scongiurata dal grande investimento dell'Ue deciso nel vertice di Bruxelles.

Ma non è questo l'unico motivo per il quale l'Ue tratta la Turchia con i guanti di velluto. Angela Merkel non si è espressa minimamente sull'abbattimento del jet russo per non indispettire i tanti turchi che vivono in Germania e per non compromettere l'interscambio commerciale tra i due paesi. In più, ovviamente, bisogna considerare le pressioni Usa che non si sognano nemmeno di rendere possibile uno scontro, anche solo politico, tra Europa e Turchia, avamposto americano in una zona del mondo cruciale a livello geopolitico. Insomma, volenti o nolenti il destino dell'Unione Europea è strettamente legato a quello della Turchia.