Affari Europei
Via libera Ue agli aiuti alle Poste. Roma sblocca fondi per 2,39 mld

Non sono aiuti di Stato, via libera perciò a 1,05 miliardi di euro per il 2016-2019 e di 1,34 per il 2012-2015 da parte dello Stato Italiano. La Commissione europea ha infatti deciso che la compensazione concessa dall'Italia a Poste per il suo ruolo di servizio pubblico non può essere considerata aiuto di Stato.
La compensazione concessa a Poste Italiane, valuta l'esecutivo Ue, "è basata su un metodo solido e prudente, che garantisce che la compensazione non superi il costo della missione di servizio pubblico". In particolare, "il calcolo contiene una stima e tiene debitamente conto di tutti i vantaggi immateriali connessi allo status di prestatore incaricato dell'adempimento di obblighi di servizio pubblico, come le sinergie fra servizi postali e finanziari".
Inoltre, "l'ammontare degli aiuti concessi diminuisce considerevolmente col passare del tempo se si tiene conto del notevole miglioramento in termini di efficienza che si otterrà durante il periodo di conferimento dell'obbligo di servizio universale". Poste si è impegnata infatti a rendere disponibili in tutta Italia servizi di base a prezzi abbordabili e nel rispetto di certi requisiti minimi di qualità.
In base alle norme Ue in materia di aiuti di Stato relative alla compensazione degli obblighi di servizio pubblico, adottate nel 2011, le imprese possono ricevere una compensazione per i costi supplementari derivanti dalla prestazione di un servizio pubblico subordinatamente a certi criteri. Questo consente agli Stati membri di concedere aiuti di Stato per l'erogazione di servizi pubblici evitando al tempo stesso sovra-compensazioni a favore delle imprese a cui sono affidati tali servizi, in modo da ridurre al minimo le distorsioni della concorrenza e da garantire un uso efficiente delle risorse pubbliche.