“Giustizia, il governo è inaffidabile, le riforme sono ostaggio dei pm”

La Vicepresidente delle Camere Penali Rubini parla con Affari: "Scioperiamo per le riforme bloccate a causa delle pressioni della magistratura requirente"

di Eleonora Perego
Magistratura
Cronache

Sciopero Camere Penali, la Vicepresidente Rubini parla con Affari: "Separazione carriere? Il Governo sconfessa se stesso"

Neppure 48 ore dopo la proclamazione dell’astensione delle Camere Penali contro l’immobilismo del governo, mercoledì 29 marzo la Commissione Affari costituzionali della Camera svolgerà l'audizione di rappresentanti dell’Unione camere penali e del Consiglio nazionale forense nell’ambito delle proposte di legge modifiche della Costituzione in materia di separazione delle carriere giudicante e requirente della magistratura.

Serviva lo “spauracchio” di uno sciopero per smuovere le acque? È presto per dire che cosa uscirà da questo incontro; quello che è certo è che il tema della separazione della carriere, come un fenomeno carsico, sembra inabissarsi per poi riemergere. La Vicepresidente dell’Unione Camere Penali, l’avvocata Paola Rubini, dialogando con Affari si unisce con forza alle parole del Presidente Gian Domenico Caiazza e del Segretario Eriberto Rosso: “Abbiamo ‘denunciato’ il Governo in Parlamento, perché sta sconfessando se stesso con riguardo al tema della separazione delle carriere. Proprio negli ultimi giorni da più voci è stato detto che ‘non è più una priorità’”. 

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Questo “nonostante la Risoluzione del Parlamento dello scorso 14 marzo che impegna il Governo su una serie di punti molto cari all’Unione delle Camere Penali riguardanti la giustizia, tra cui appunto quello della separazione tra magistratura requirente e giudicante. I progetti annunciati in campagna elettorale non sono stati mantenuti in alcun modo, neppure iniziati: la riforma dell’ordinamento giudiziario, che avrebbe dovuto essere attivata e attuata con una serie di decreti delegati in particolare con riguardo ai “fuori ruolo” e alle porte girevoli, e soprattutto alla predisposizione effettiva del c.d. fascicolo per le valutazioni professionali del magistrato, non è stata fatta dal governo".

Sciopero Camere Penali, Rubini ad Affari: "La pubblica accusa fa pressioni sulle riforme"

Il motivo? Rubini risponde così ad Affari: “A causa evidentemente delle pressioni da parte della magistratura non giudicante, la pubblica accusa. Lungi dall’essere finalmente ridimensionata come nei dichiarati propositi della nuova maggioranza politica, appare al contrario ulteriormente rafforzata; proprio perché si fermano le riforme dell’ordinamento giudiziario appena varate e sgradite ai pubblici ministeri”.

Sentenze rumorose – per le assoluzioni proclamate – come quelle di Rigopiano e Berlusconi, per la Vice Presidente sono solo casi isolati, merito di singoli giudici che non possono farsi carico di problemi generali. L’Unione delle Camere Penali ha sempre propugnato l’autonomia del giudice, del giudicante, ma i processi prima di tutto mediatici che vengono svolti scontentano l’opinione pubblica, e rinforzano la posizione della pubblica accusa”.

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