"Grazie a Putin e agli amici". Le allusioni del padre di Artem Uss sull'Italia

Il figlio del governatore della Siberia evaso dai domiciliari diventa un caso di politica internazionale. Gli Usa chiedono spiegazioni

Cronache

Russia, il caso Artem Uss: chi lo ha aiutato a fuggire?

La fuga di Artem Uss dall'Italia continua a tenere banco, il caso ormai si è allargato a livello internazionale, gli Stati Uniti chiedono all'Italia di fare chiarezza sulla misteriosa vicenda e ad aumentare la tensione arrivano le parole del governatore della Siberia, nonché padre del fuggitivo Alexander Uss: "Grazie a Putin e ai nostri amici". Il giovane Artem Uss - si legge su Repubblica - era stato fermato a Malpensa lo scorso ottobre per un mandato di cattura statunitense: gli Usa lo accusano di essere il regista del traffico di componenti elettroniche con cui le industrie russe proseguono la produzione di missili, droni e bombardieri, oltre che di un colossale contrabbando di petrolio. Ma poche ore dopo la sentenza della Corte d’Appello di Milano che accoglieva la richiesta di estradizione negli States, Artem ha lasciato la residenza extralusso dove si trovava ai domiciliari con il braccialetto elettronico ed è sparito.

Le indagini - prosegue Repubblica - fanno ipotizzare che la sua fuga sia stata gestita come un’operazione di esfiltrazione, pianificata dai servizi segreti russi con l’aiuto di esperti di sicurezza europei: quattro auto scure di grossa cilindrata, identiche, lo attendevano e sono partite in direzioni diverse, impedendo così di seguirlo con droni o satelliti. Poi Artem Uss è ricomparso a Mosca il 4 aprile lodando l’aiuto di «persone forti e affidabili». Ma il governatore Uss ha pronunciato un’altra frase sibillina: «Il nostro Paese ha molti amici e persone oneste che lo sostengono e che al momento giusto sono pronte ad aiutare. So di cosa parlo…". La lettura di alcuni media russi è che si riferisse al coinvolgimento di italiani nella fuga. Gli Usa chiedono all'Italia di chiarire la vicenda.

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