Che fine hanno fatto le Covid-star? Il ritorno, dopo l'ultimo allarme cinese

Alcuni virologi e medici hanno trovato un posto in politica, ma ora con i dati allarmanti e le restrizioni abolite dalla Cina...

Di Giuseppe Vatinno
Cronache

Che fine hanno fatto le Covid-star? Il ritorno, dopo l'ultimo allarme cinese

Eravamo appena riusciti a liberarci un po' di Davide Tabarelli che imperversava sulle reti grazie al caro bolletta che –come in un film dell’orrore- 'loro', le Covid – star sono tornate. Basta distrarsi un attimo e zac! se ne approfittano e si materializzano dal nulla peggio di Star Trek. Un paio si erano piazzate nelle Istituzioni. Ad esempio Andrea Crisanti è diventato senatore del Pd, Alberto Zangrillo pure si era messo in disparte mentre a onor del vero Matteo Bassetti non aveva mai mollato la presa mostrando una rara tempra di combattente e rivaleggiando con Tabarelli in una pugna dura e forzuta per la conquista dell’ex tubo catodico.

Bassetti aveva anche covato ambizioni ministeriali, ma poi all’ultimo momento Orazio Schillaci gli aveva soffiato il posto e così non gli era rimasto che riconvertirsi alla influenza, questo passava allora il convento. E dobbiamo dire che con il classico malanno di stagione aveva resistito bene. Infatti, per accreditarla come nuovo pericolo, era stato detto che era peggiore del Covid e così in quelle nostre comunità filosofiche che sono i bar di quartiere c'era un gran disquisire del popolino che era intimamente contento che fosse tornata lei, la vecchia cara influenza al posto di quella robaccia cinese.

Per completezza c'è da dire che le Covid – star prima c'avevano provato pure con un malanno esotico che sa di giungla africana, il "vaiolo delle scimmie", che però, ahiloro, si era infingardamente auto - estinto tra il sostanziale scetticismo della popolazione e gli inviti ad un ulteriore vaccino che non ha fatto nessuno. Fu una vera delusione perché prometteva molto bene e c’aveva anche un che di letterario, tipo La peste di Albert Camus.

Roberto Burioni era anche lui sostanzialmente sparito lasciando orfano il povero Fabio Fazio che dopo la fregatura di Soumahoro si era messo sulla difensiva e non sapeva più chi intervistare dopo il colpaccio di Obama e Papa Francesco. Ilaria Capua aveva solo qualche settimana fa tentato l’amarcord con una perla di saggezza degna della migliore logica kantiana: "Influenza? Due infezioni peggio di una". Ma va?

Ad ascoltare questa frase monsieur Jacques de Lapalisse ebbe una crisi di nervi, ma di quelle brutte. Antonella Viola, dato il periodo di stanca, si era riconvertita a fare libri di cucina e di medicina di genere mentre Massimo Galli, apripista storico, era andato in pensione e faceva l’umarell meneghino, molestando gli edili milanesi che non ne volevano sapere di mettersi la mascherina. Una fresca ambizione è invece quella di Fabrizio Pregliasco che si candida con Majorino in Lombardia, mentre Pierluigi Lopalco si era dimesso in Puglia. Insomma, tra istituzioni e pensionamenti ce ne eravamo liberati.

Ed invece che ti combina quell’incompetente di Xi Jinping? Ne abbiamo parlato più seriamente ieri (28 dicembre).

Per riassumere il regime comunista cinese ha seguito una politica sanitaria assolutamente disastrosa chiudendo quando si doveva aprire e viceversa aprendo quando si doveva chiudere. Risultato: milioni di contagi. Poi grazie al loro vaccino farlocco le varianti galoppano e già ci immaginiamo che quelle ormai a tutti care, come la mitica "Omicron", siano destinate ad essere soppiantate da altre varianti dai nomi esotici, tipo "Grande Muraglia 1", "Grande Marcia 2", "Pericolo rosso 3", "Vavemorifregatinartravolta 4".

Già qualche giorno fa infatti la Cina ha ricominciato a farci i soliti regalini consistenti in due aerei zeppi di infetti atterrati alla Malpensa strappando il prode Bertolaso al panettone del giusto. Alle Covid – star non è parso vero! Bassetti si è ringalluzzito e lasciati i bagordi natalizi si è proiettato in video con le briciole ancora sul labbro, mentre tutti gli altri festeggiavano a sciampagna e panettone artigianale firmato.

Nel frattempo godevano come salamandre infoiate anche i politici tipo Alessio D’Amato, assessore alla Sanità del Lazio e in lizza per fare il governatore, a cui non parso vero che il destino gli abbia regalato tale inaspettata opportunità. Si vocifera che saputo dei primi carghi di appestati sbarcati in Lombardia si sia alterato dicendo "e a noi nulla? I soliti raccomandati".

"Calma e gesso", gli ha risposto Nicola Zingaretti. "Abbi fede e vedrai che i nostri amici compagni cinesi ti sapranno premiare!". Ed infatti poco dopo sono cominciati ad atterrare cinesi infetti anche a Fiumicino. Quando si dice la provvidenza.

 

 

 

 

 

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