Omicidio Napoli: "La pistola è vera, ve lo dimostro". Colpo ad altezza uomo

Dietro alla drammatica vicenda c'è una sfida lanciata dagli amici del killer. Primi due colpi esplosi in aria, il terzo ha ucciso il 18enne Francesco Pio

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La morte di Francesco Pio Maimone, il ragazzo di 18 anni ucciso a Napoli per futili motivi, fa ancora discutere per le modalità e l'assurdità della vicenda che gli è costata la vita. "Francesco Pio Valda mi ha detto di aver sparato con un revolver calibro 38 prima due colpi in aria". Ma poiché "gli avversari gridavano che la pistola era a salve, lui per dimostrare che la pistola era vera ha sparato nel vetro di un’auto parcheggiata". E poi ha continuato e - riporta il Corriere della Sera - ha ammazzato un ragazzo che stava per i fatti suoi bevendo una birra con due amici. E proprio da una di queste testimonianze emerge il particolare dei colpi esplosi da Valda ad altezza d’uomo per dimostrare che lui non era uno da andare in giro con una pistola a salve.

E non solo questo, anche il motivo - prosegue il Corriere - più che banale che ha dato origine alla lite è ricostruito dagli amici del presunto assassino. "Mentre eravamo in attesa di essere serviti (dal gestore del chiosco di bibite, ndr), un ragazzo che usciva dallo chalet fortuitamente è salito sopra le scarpe di Valda Francesco Pio», mette a verbale un teste. E aggiunge: "In quell’istante si è creata la prima discussione, infatti Valda ha detto al ragazzo di fare più attenzione in quanto le scarpe erano costose, della marca Louis Vuitton, da mille euro. Il ragazzo gli ha risposto che gliene avrebbe comprate dieci". Da quella discussione è partito lo scontro che ha portato alla tragedia.

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