Geometri, boom di redditi ma non di giovani: professionisti tornano in studio

I dati della Cassa Geometri. Avvocati, commercialisti e altri professionisti avvertono la spinta a investire per rendere più attraente il lavoro in ufficio

di Redazione Economia
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Tra i geometri è boom dei redditi, ma il numero dei giovani professionisti è dimezzato

Sembra risparmiare i geometri, la crisi dei redditi che nell’ultimo decennio ha colpito trasversalmente i giovani professionisti. Eppure la professione continua ad attrarre sempre meno giovani. I dati di Cassa geometri sono molto positivi, a livello di redditi dichiarati: per un under 35, il reddito medio nel 2021 era di 25.149 euro, l’equivalente dell’80% del reddito medio di categoria.

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Ma se è vero che l’incremento dei guadagni dei giovani geometri è un trend osservabile nel decennio, è pur vero che i redditi 2021 si sono giovati dell’effetto superbonus e degli altri bonus edilizi. Resta da vedere se la curva reddituale continuerà a puntare all’insù anche una volta esaurita la spinta.

Ma se la crisi dei redditi pare sventata, non si può dire lo stesso di quella demografica: gli iscritti alla Cassa sotto i 35 anni nel 2022 sono diminuiti del 53% rispetto al 2013, nonostante la diminuzione delle cancellazioni. Non confortano neanche i dati delle nuove iscrizioni. Anche se – segnalano dalla Cassa – il calo del numero degli iscritti potrebbe derivare non dalla scelta di interrompere la libera professione, ma piuttosto da un “fenomeno riconducibile, tra le altre cause, al calo demografico  del nostro Paese”. Anche Cassa geometri comunque prevede iniziative specifiche per gli under 35.

Intanto da quest’anno accademico la laurea professionalizzante diventa abilitante e permetterà al geometra laureato di iscriversi all’Albo, senza passare per l’esame di Stato.

Stop allo smart working: ecco come i professionisti sono attratti a tornare in studio

Avvocati, commercialisti e altri professionisti avvertono sempre più forte la spinta a investire per rendere più attraente il lavoro in sede e far diminuire la quota di giornate in smart working.

Studi più allettanti dal punto di vista dei servizi, facilities e spazi dedicati alle person3e per rendere più attrattivo il rientro in presenza e diminuire lo smart working. E’ questa la ricetta adottata da molti studi professionali persuasi che con il lavoro in presenza si può salvaguardare la propria identità, la formazione ottimale, la trasmissione di informazioni… .

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