Inps, la rivolta del silurato Tridico: "Governo contro istituzioni e welfare"

"In questi anni l'Inps ha operato benissimo. E' un avvertimento che mina l’autonomia di questi enti"

Economia

Tridico: "Non sapevo nulla, segnale di una gravità istituzionale enorme"

Per Pasquale Tridico il commissariamento deciso giovedì dal governo è “una decisione immotivata, indegna, incomprensibile, pura aggressività politica che reca danno anche alla credibilità delle istituzioni“. E in un'intervista a Il Fatto Quotidiano si sfoga: “Assolutamente no, sono rimasto sbalordito", dice, spiegando di non essere stato avvisato. "No, l’ho saputo come tutti dalla stampa, la mattina mi ero anche sentito con la ministra Calderone su come migliorare il decreto Lavoro sul tema della piattaforma gestita da Inps e non mi ha detto nulla e forse nulla sapeva. Non ho ancora ricevuto nemmeno una chiamata di cortesia da parte del governo..."

Tridico dice al Fatto Quotidiano: "È un segnale di una gravità istituzionale enorme, che dimostra l’intento politico che c’è dietro, un attacco all’ente e alla sua autonomia, ma anche al sistema di welfare che esso rappresenta. Aggiungo che è un pessimo segnale per tutti gli enti pubblici italiani e i loro vertici. Si insinua il dubbio che queste istituzioni non siano indipendenti e se ne mina l’autonomia. Anche i sindacati sono preoccupati".

Il Fatto sottolinea che Tridico è da anni nel mirino della destra perché vicino ai 5Stelle e tra i padri del Reddito di cittadinanza. Lui risponde: "Non mi sento un economista d’area, sono un professore ordinario che si è fatto da solo, provengo da una famiglia contadina calabrese di sette persone: sono un figlio del welfare e mi batto per la sua difesa. Le mie tesi sono note, ma sono anche coerenti con la missione dell ’istituto, racchiusa nell’articolo 3 comma 2 della Costituzione. È giusto che un presidente di un ente che si occupa di welfare faccia questo".

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