Intesa Sanpaolo, utile a 4,35 mld. Dividendi a 5,3 mld, ma il titolo cala

Russia e Ucraina pesano per 1,4 miliardi. Messina: "Continueremo a ridurre l'esposizione verso Mosca"

Economia

Intesa Sanpaolo presenta il bilancio: utile a 4,35 miliardi

Intesa Sanpaolo archivia il 2022 con un utile netto pari a 5,5 miliardi di euro escludendo 1,4 miliardi di euro di accantonamenti e rettifiche di valore per Russia e Ucraina e superando l'obiettivo del piano di impresa 2022-2025 di oltre 5 miliardi per il 2022. L'utile netto contabile si attesta a 4,35 miliardi di euro, in crescita del 4% rispetto al 2021. Nel secondo semestre 2022 è stata ridotta del 68% (circa 2,5 miliardi di euro) l'esposizione verso la Russia, scesa sotto lo 0,3% dei crediti a clientela complessivi del gruppo.

Il conto economico consolidato del quarto trimestre 2022 registra interessi netti pari a 3.064 milioni di euro, in aumento del 28,4% rispetto ai 2.387 milioni del terzo trimestre 2022 e del 56,7% rispetto ai 1.955 milioni del quarto trimestre 2021. Le commissioni nette sono pari a 2.222 milioni di euro, in crescita del 3,2% rispetto ai 2.153 milioni del terzo trimestre 2022. I proventi operativi netti sono pari a 5.674 milioni di euro, in aumento del 13,1% rispetto ai 5.015 milioni del terzo trimestre 2022 e del 13,2% rispetto ai 5.012 milioni del quarto trimestre 2021.

Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 1.185 milioni di euro (comprendenti circa 10 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina, circa un miliardo per overlay e per favorire il de-risking e circa 0,2 miliardi di rilascio di rettifiche generiche effettuate nel 2020 per i futuri impatti di Covid-19), rispetto a 496 milioni del terzo trimestre 2022 (che includevano 196 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina) e a 1.222 milioni del quarto trimestre 2021 (che includevano rettifiche di valore addizionali pari a 1.247 milioni per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati).

Il risultato netto pari a 1.070 milioni di euro nel quarto trimestre 2022 è in crescita rispetto ai 930 milioni nel terzo trimestre 2022 e ai 179 milioni nel quarto trimestre 2021. I risultati del 2022 conseguiti da Intesa Sanpaolo "confermano la capacità della banca di generare una solida redditività e di creare valore per tutti gli stakeholder anche in contesti complessi grazie al modello di business ben diversificato e resiliente" afferma l'istituto bancario rendendo noti i risultati del 2022.

Intesa Sanpaolo distribuirà 1,6 miliardi di saldo dividendi 2022, che si aggiungono a 1,4 miliardi di acconto dividendi 2022 pagato a novembre 2022. Il cda della banca ha inoltre deliberato l’esecuzione del buyback per il restante ammontare di 1,7 miliardi di euro autorizzato dalla Bce. L'attuazione del piano di impresa 2022-2025 di Intesa Sanpaolo "procede a pieno ritmo e le principali iniziative industriali sono ben avviate". Lo rende noto l'istituto bancario, pubblicando i risultati conseguiti nel 2022. "La formula del piano e, in particolare, l’obiettivo di 6,5 miliardi di utile netto al 2025 sono confermati, con un’ulteriore crescita potenziale derivante dall’aumento dei tassi di interesse" sottolinea la banca.

"Oggi abbiamo presentato dei risultati di altissima qualità. Quello del 2022 è il miglior bilancio della storia di Intesa Sanpaolo. Il quarto trimestre è stato il miglior trimestre di sempre per ricavi - in aumento del 13% sull’anno precedente - con una forte accelerazione della componente da margine di interesse". Lo afferma il consigliere delegato e ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, commentando i risultati conseguiti dalla banca nel 2022.

"Nella seconda metà dell’anno abbiamo ridotto massicciamente la nostra esposizione alla Russia, che ora è al di sotto dello 0,3% dei prestiti alla clientela del Gruppo. Continueremo a lavorare per ridurre ulteriormente la limitata esposizione residua" prosegue Messina. "Remunerare gli azionisti mantenendo una solida posizione patrimoniale - aggiunge il ceo - è elemento essenziale del nostro Dna e resta la nostra priorità". 

Nei prossimi giorni, sottolinea Messina, "lanceremo la seconda tranche del riacquisto di azioni proprie, portando l’importo complessivo a 3,4 miliardi di euro. Ciò significa che quest’anno restituiremo almeno 5,3 miliardi tenendo conto del dividendo che pagheremo a maggio previa approvazione dell’assemblea, della seconda tranche del buyback e dell’acconto sul dividendo che, come di consueto, pagheremo a novembre, sulla base della previsione di oltre 5,5 miliardi di risultato netto per l’intero anno".
 

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