La Bce alza i tassi d'intessere, dai mutui alla moneta: che cosa cambia

La Bce alza i tassi d'interesse con l'obiettivo di contrastare la corsa inflattiva. Che cosa succede ora su crescita, debito, mutui e moneta? Il punto

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Economia

Stretta della Bce sui tassi d'interesse: che cosa cambia su mercato azionario, mutui, crescita, debito e moneta 

Alla fine anche la Bce ha “ceduto” alla linea dei “falchi” Ue annunciando un nuovo rialzo di 50 punti dei tassi principali, che porta quello sui depositi al 2%, quello sulle operazioni di rifinanziamento principali al 2,50% e quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 2,75%. L'aumento dei tassi, effettivo dal 21 dicembre, impatterà sul mercato con conseguenze differenti: di tipo immediato, a medio termine e ancora difficilmente prevedibili.

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Tra le reazioni immediate ci sono sicuramente quelle inerenti al mercato azionario, l'apprezzamento dell'euro e un rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato destinato a influenzare gli investitori e ad aumentare l'esborso sul fronte dei conti pubblici.

Nel dettaglio, dopo la svolta da falco della presidente della Banca Centrale europea Christine Lagarde, Piazza Affari arretra oggi ancora sotto la partità, lo spread tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi cresce, assestandosi a 215,8 punti, contro i 213,5 punti dell’apertura e i 207 punti dell’ultimo closing. Aumenta anche il tasso del decennale, ieri schizzato al 4,145% e che adesso viaggia al 4,347%.

A pesare sull'azionario anche l'avvio del QT-Quantitative Tightening annunciato dalla Bce in concomitanza con il rialzo dei tassi di 50 punti base. Il portafoglio del programma App, ha scritto la banca centrale nel comunicato seguito al direttivo, "sarà ridotto a un ritmo misurato e prevedibile, in quanto l'Eurosistema reinvestirà solo in parte il capitale rimborsato sui titoli in scadenza. Il ritmo di tale riduzione sarà pari in media a 15 miliardi di euro al mese sino alla fine del secondo trimestre del 2023 e verrà poi determinato nel corso del tempo".

Ma è soprattutto nel medio termine che si valutano gli effetti economici dei tassi più alti, perché la politica monetaria impiega fino a 18 mesi per dispiegare il suo impatto. Imprevedibile è poi il funzionamento della catena di trasmissione delle decisioni di Francoforte: le banche, ad esempio, potrebbero decidere di non toccare i tassi commerciali, riducendo i loro margini di profitto.   

La Bce alza i tassi d'interesse: che cosa cambia sui mutui

La svolta della Bce impatterà in primis sulla vita degli italiani attraverso il tasso dei nuovi prestiti mutuali, destinato a salire sempre di più, scoraggiando così i nuovi acquisti di case e deprimendo il mercato degli immobili. Secondo Bankitalia a ottobre i tassi sui nuovi mutui sono già saliti al 3,23%. Il portale Facile.it fa un calcolo dell'aumento prendendo in considerazione un mutuo da 126 mila euro a 25 anni, stipulato a gennaio 2022, con un loan-to-value, valore del finanziamento rispetto all'immobile in garanzia, del 70%. Il nuovo aumento dei tassi della Bce di 50 punti base produrrà nei prossimi mesi un aumento delle rate dei mutui variabili, con rincari di quasi 35 euro al mese per un finanziamento medio e un aggravio che sale a circa 180 euro dall'inizio dell'anno in rialzo del 39%.   

La Bce alza i tassi d'interesse, gli effetti su crescita, risparmio, moneta e debito 

In un clima sempre più incerto e con il costo del denaro sempre più alto, le imprese ridurranno la richiesta di finanziamenti. Il che significa meno investimenti, meno innovazione e meno crescita. Gli italiani torneranno anche a risparmiare. La tendenza è già in atto a causa dell'inflazione elevata che scoraggia i consumi. Ma con i tassi d'interesse delle banche che continuano a crescere, i cittadini lasceranno i loro risparmi depositati per guadagnare qualcosa.  

Si rivaluta anche l'euro: i tassi più alti portano a un maggiore flusso di denaro nelle banche europee, rafforzando la moneta. L'export costerà di più, l'import di meno, facendo salire la 'domanda aggregata', ovvero la quantità di spese effettuate (dal pubblico e dai privati) per l'acquisto di beni nazionali. Il debito costerà di più: il tasso di sconto fa salire anche il valore, il rendimento, che lo Stato deve riconoscere ai sottoscrittori di Bot, Btp, Cct. Sono i titoli di Stato con i quali si finanzia il debito pubblico. I rendimenti già si sono adeguati, e non solo nelle aste. Sul mercato secondario il Btp viaggia orma sopra la soglia del 4%. Quanto costa alle casse dello Stato? Secondo le stime dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio (Upb), cioè dell'authority italiana dei conti pubblici, un aumento stabile del differenziale di 100 punti aumenta la spesa pubblica di 19 miliardi in tre anni: 2,5 miliardi nel 2023, 6,7 miliardi nel 2024, 10,1 miliardi nel 2025. 

 

 

 

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