MD-Crai campioni di vendite nella Gdo. Ma è Esselunga regina di utili: 1,2 mld
La classifica per Roi comprensiva dei retailer internazionali e di quelli italiani vede alternarsi nelle prime cinque posizioni società statunitensi e discount
Gdo, dopo Esselunga si posiziona Conad. Perdite per Carrefour e Coop. Il report Mediobanca 2016-2020
MD campione nella crescita di vendite, seguita da Crai e Lidl Italia. Più indietro Eurospin, Agorà e Conad. Mentre Esselunga spicca per gli utili. Nella grande distribuzione italiana ci sono state conferme sugli operatori più forti nelle vendite, ma sono emersi anche nuovi "campioni". Lo si evince dall'Osservatorio sulla Gdo italiana e internazionale a prevalenza alimentare, presentato dall'Area Studi Mediobanca e realizzato aggregando i dati economici per il periodo 2016-2020.
Nel periodo considerato, MD è stata campione nella crescita delle vendite (+10,7% medio annuo), seguita da Crai (+9,2%) e Lidl Italia (+8,4%). Piu' indietro, il discount Eurospin (+7,8%), Agora' (+7,6%) e Conad (+6,5%). Nell'ultimo anno Crai ha realizzato la migliore performance (+15,9%), davanti a MD (+14,5%), Conad (+12,4%) e D.lt (+12,2%). Esselunga si conferma regina di utili cumulati tra il 2016 e il 2020: 1,212 miliardi, seguita da Eurospin a 1,137 miliardi, Ve'Ge' a 995 milioni, Selex a 962 milioni e Conad a 945 milioni.
Carrefour ha cumulato perdite per 604 milioni, Coop per 460 milioni. In termini di redditivita' del capitale investito (Roi) primeggia MD (22,7%), seguita da Eurospin (20,2%), Crai al 13,7%, Lidl Italia al 13,4% e Agora' al 12,3%. Tutti gli altri operatori sono sotto la doppia cifra, con Selex al 9,5%. Coop Alleanza 3.0 e' la maggiore cooperativa italiana con vendite nel 2020 pari a 4,046 miliardi, seguita PAC 2000 A (Gruppo Conad) a 3,654 miliardi e Conad Nord Ovest a 2,605 miliardi che precede Unicoop Firenze a 2,329 miliardi.
Il prestito soci del sistema Coop appare in costante declino dai 10,7 miliardi del 2015 agli 8 miliardi del 2020 (stabile rispetto al 2019). Negli ultimi 5 anni le Coop hanno realizzato proventi finanziari netti per 854 milioni e subi'to svalutazioni finanziarie per 791 milioni. Secondo l'Osservatorio, inoltre, ci sono dei "campioni nascosti" per crescita e redditivita'.
Le aziende della distribuzione organizzata con fatturato superiore a 500 milioni sono 23, da Finbre (Maxi Di') con 2,371 miliardi, alla Poli con 518 milioni. Alcune hanno segnato nel 2020 performance rilevanti in termini di Roi: Italmark (Italbrix) al 33,3%, Gruppo Arena al 24,5%, Multicedi al 23,6%; Italmark (Italbrix) ha realizzato anche il maggior incremento di fatturato nel 2020 (+23,5%) seguita da Verofin (Tigros) in crescita del +22% e Gruppo Arena del +21,2%. In aggregato i ventitre' operatori fatturano 24,7 miliardi, sono cresciuti nel 2020 del 7% e segnano un Roi medio dell'8,7%.
Il 2022 della Distribuzione Moderna in Italia, dopo la pausa del 2021 (-0,1% sul 2020), dovrebbe avanzare dell'1,3%. Il segmento della Distribuzione Moderna include le aziende della Gdo considerate piu' organizzate e innovative, anche in termini di tecnologia, scelte di consumo e rispetto delle filiere. E' quanto emerge dall'Osservatorio sulla Gdo italiana e internazionale a prevalenza alimentare, presentato dall'Area Studi Mediobanca, secondo cui nel 2021 la concentrazione del mercato italiano e' rimasta stabile. In particolare, la market share dei primi cinque retailer e' pari al 57,6%, restando al di sopra di quella della Spagna (56,4%), ma lontana da Francia (78,6%), Gran Bretagna (75%) e Germania (73,4%). Questo dopo un 2020 che ha visto le vendite degli operatori italiani salire del 5,7% rispetto al 2019, +10,9% sul 2016 (+2,6% medio annuo).
Il Roi del sistema nel 2020 ha toccato il 5,6% dal 4,8% medio del 2016-2018. La crescita al 9% della distribuzione organizzata ha rappresentato un riavvicinamento alla media 2016-2018 (8,9%) dopo il calo del 2019 (8,1%). Recupero che non e' riuscito ai discount, in aumento dal 17,3% del 2019 al 17,5% del 2020 ma al di sotto del valore medio del 2016-2018 (19,7%). Prosegue il trend positivo della grande distribuzione dal 3,4% del 2016-2018 al 4,1% del 2020.
Dinamica analoga per l'ebit margin: dal 2% del 2016-2018 al 2,7% del 2020, con la distribuzione organizzata in crescita dal 2,6% del 2016-2018 al 3,2%, la grande distribuzione dall'1,4% del 2016-2018 al 2% e i discount dal 4,9% al 5,5%. Secondo l'Osservatorio, continua la crisi delle grandi superfici.
Gli ipermercati perdono quota passando dal 32,6% del mercato nel 2007 al 26,5% del 2021, incalzati dai discount (21,7%) piu' che raddoppiati dal 2007 (9,5%) e attesi al 24,6% nel 2023, con performance in termini di vendite per mq sempre piu' vicine a quelle dei supermercati, che restano i veri dominatori del mercato (43,1% del mercato nel 2021). Il perdurare dell'inflazione ha favorito la ripresa della pressione promozionale che ha raggiunto nel primo semestre 2021 il 27,9% dopo essere calata al 26,5% nel 2020, e ha acuito la competizione verticale tra i retailer e i fornitori di beni di largo consumo che presentano una diversa marginalita'.
I dati preliminari dei grandi retailer internazionali quotati indicano vendite nel 2021 in aumento del 3,6%, con effetti molto positivi sui margini industriali (+13,1%) e sul risultato netto (+16,3%). Inoltre, non si arresta l'esplosione del canale on-line (+50% circa) che tocca l'8% del fatturato complessivo (in Italia si ferma sotto il 3%). E' quanto emerge dall'Osservatorio sulla Gdo italiana e internazionale a prevalenza alimentare, presentato dall'Area Studi Mediobanca e che aggrega i dati economici e finanziari di 116 aziende nazionali e 30 maggiori player internazionali per il periodo 2016-2020. Per l'Italia la copertura e' stimata pari al 96% del mercato.
Secondo lo studio, nel periodo 2016-2020 i principali gruppi mondiali del food & beverage hanno realizzato un ebit margin del 12%, tre volte quello dei maggiori operatori internazionali della Gdo (3,8%), differenza che si riduce considerando il Roi (11,1% vs 9,5%). Nel 2020 i maggiori retailer internazionali hanno registrato un fatturato che oscilla tra i 453 miliardi di euro di WalMart e i 17 miliardi della russa PJSC Magnit. Questi operatori fatturano il 17% del loro giro d'affari in punti vendita all'estero: la maggiore proiezione internazionale e' dell'olandese Ahold Delhaize (79%), seguita da Jeronimo Martins che vende soprattutto in Polonia (75,5%) e dalle francesi Carrefour (51,7%) e Auchan (47,3%). I maggiori retailer internazionali hanno una redditivita' media del capitale investito (Roi) nel 2020 pari al 9,4%, in aumento rispetto all'8,8% del 2019, ma in calo rispetto al valore medio 2016-2018 (9,8%).