Non piace il cibo dei Marzotto, 2022 amaro: le perdite balzano a 2,3 milioni

L’azienda di ristorazione di lusso che si definisce “tempio della gastronomia” a Milano ha chiuso il 2022 con perdite monstre. I numeri

di Andrea Giacobino
Leone Marzotto
Economia

Incremento delle materie prime e caro affitti: la cucina dei Marzotto azzoppata dalla crisi. I numeri 

Gastronomia amara per i quattro eredi di Pietro Marzotto, soci in comune di Peck. L’azienda di ristorazione di lusso che si definisce “tempio della gastronomia” a Milano, oltre allo storico negozio in via Spadari, ne ha altri due di cui uno in zona Porta Venezia e l’altro a CityLife. Qualche giorno fa, infatti, i soci si sono riuniti in assemblea per approvare il bilancio 2022 chiuso con una perdita di oltre 2,3 milioni di euro, peggiore di quella di 1,4 milioni dell’esercizio precedente. Il passivo è stato tutto rinviato a nuovo facendo scendere il patrimonio netto a 5,6 milioni.

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Anno su anno i ricavi delle vendite nei negozi e online si sono mantenuti all’incirca stabili a 16,9 milioni rispetto ai 16,5 milioni del 2021 ma l’ebitda da positivo per 565mila euro è diventato negativo per 301mila euro. La relazione sulla gestione spiega che la ripresa dei ricavi, anche grazie alla piena uscita dalla pandemia, è stata colpita dall’incremento dei costi delle materie prime e dell’energia “solo parzialmente compensati dall’aumento dei prezzi di vendita” ai quali si sono aggiunti 250mila euro di maggiori costi d’affitto. Di Peck l’amministratore delegato è Leone Marzotto (il presidente è Paolo Opromolla) che ne è anche maggiore azionista con oltre il 61% fra quota diretta e indiretta, ma soci ne sono anche le sorelle Ita (12,9%), e Marina (12,3%) e il fratello Umberto (9,7%).

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