Tim, calo senza fine a Piazza Affari. Analisti: titolo su con Opa Kkr ostile

Ancora una seduta da dimenticare per Telecom, dopo che conti e target hanno deluso il mercato

Pietro Labriola CEO gruppo TIM
Economia
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Gli analisti non apprezzano le linee guida date dal Cda

Un calo senza fine: -9% lunedì, -13,99% giovedì e oggi quasi -17%. Ancora una seduta da dimenticare per Telecom, all'indomani del tonfo del 13,99% in scia a conti e target che hanno deluso il mercato. Il titolo, entrato anche in asta di volatilità, cede intorno alle 15 il 16,85%% a 0,25 euro per azione (dopo esser stato sospeso per eccesso di ribasso), nuovo minimo storico. Gli analisti non apprezzano le linee guida date dal Cda, considerate da Equita "una sorpresa negativa", anche se "l'impressione è che per lo meno siano valori conservativi e che il Ceo abbiamo cercato di prendere tempo per il rilancio della società".

C'è poi la vicenda Inwit, con Telecom che ha comunicato che "l'offerta vincolante ricevuta dal consorzio di investitori istituzionali guidato da Ardian, in relazione all'acquisto della partecipazione indiretta in Inwit, ha per oggetto il 41% del capitale sociale della holding Daphne 3, che detiene il 30,2% del capitale sociale di Infrastrutture Wireless Italiane" e "il corrispettivo offerto ammonta a circa 1,3 miliardi di euro".

Di pari passo con l'allargarsi del rosso sul Ftse Mib (-4,1%), anche Telecom perde ulteriormente quota e arriva a lasciare sul terreno il 7,7%. All'indomani della pubblicazione dei conti, gli analisti sembrano concordi nel dire che restano ancora molte domande aperte sul futuro della società, ma una giusta strategia di business potrebbe liberare il valore intrinseco del gruppo.

"La nuova visione permetterà a ServCo di competere su basi paritarie con gli altri attori del mercato. Benefici regolatori potrebbero permettere di esplorare potenziali combinazioni e anche l'allocazione di capitale migliorerà. Il carve out di NetcCo permetterà di raccogliere partnership, industriali come quelli di Open Fiber o finanziarie", sottolineano gli esperti di Mediobanca.

Detto questo, però, "il contenuto e il tono della conference call è stato decisamente deludente, poichè il management ha faticato a rispondere a molte delle legittime domande e dubbi dei partecipanti", spiega Banca Akros, secondo cui "la guidance dell'Ebitda domestico, con il suo calo implicito del 15/20% nel 2022, è difficile da far quadrare alla luce dei recenti Kpi operativi e dato che l'impatto di Dazn è stato parzialmente anticipato nei risultati dello scorso anno".

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Come spiegato dal nuovo management, il Ceo Pietro Labriola e il Cfo Adrian Calaza, c'è l'impegno a sostenere il valore degli asset, ma "sebbene abbiano detto che i prossimi tre mesi saranno cruciali per dare più visibilità al processo di ristrutturazione in corso (colloqui con Open Fiber, gare Nrrp, rinegoziazione con Dazn, cessione di Inwit, valutazione normativa), riteniamo che non siano riusciti ad alleviare la delusione legata ai risultati 2021, la debolezza della guidance e la mancanza di distribuzione dei dividendi", hanno aggiunto gli analisti di Intesa Sanpaolo.

C'è poi la questione Kkr: "Le probabilità di un'offerta di Kkr sembrano essere ai minimi, mentre qualunque scenario di incremento dell'offerta è da escludere. Il fondo potrebbe decidere di ritirarsi o di diventare ostile, in questo caso con un upside sull'attuale prezzo delle azioni", sottolinea ancora Banca Akros.

Ad ogni modo, secondo alcuni osservatori, in attesa del capital market day la separazione sembra un'alternativa credibile rispetto alla situazione attuale e non dovrebbe essere ignorata dal mercato. "Sbloccherebbe un premio del 60% e un supporto per un delivery piu veloce della rete unica. Inoltre, genera valore per gli azionisti di Tim, Cdp e anche per Kkr", scrive una primaria Sim milanese.

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