Festival Cinema, “Vivants” fuori concorso a Venezia: la recensione di Affari

L’opera della regista francese Alix Delaporte fa conoscere la vita frenetica, appassionante e faticosa della redazione di un prestigioso network di informazione

Di Oriana Maerini
VIVANTS ON THE PULSE Official Still 1
Spettacoli

Festival del Cinema di Venezia, la recensione di Affari di "Vivants" di Alix Delaporte 

Dopo aver presentato cinque dei sei film italiani in concorso, Affaritaliani.it analizza “Vivants”, film fuori concorso. L’opera della regista francese Alix Delaporte fa conoscere la vita frenetica, appassionante e faticosa della redazione di un prestigioso network di informazione. Superbamente documentata dalla regista la vita che si svolge in una redazione dove non c’è distanza fra la vita privata e quella lavorativa dei protagonisti.

LEGGI ANCHE: Festival Cinema, a Venezia il gangster movie "Enea" di Pietro Castellitto

LEGGI ANCHE: Woody Allen ad Affari: "Vi dico perché ho girato il mio 50esimo film a Parigi"

La Delaporte, che, con “Le dernier coup de marteau”, si era già fatta notare, in concorso a Venezia nel 2010, sfrutta il suo passato di fotoreporter, per raccontare la storia di Gabrielle, una stagista (interpretata da una brava Alice Isaaz) che si trova immersa nel ritmo frenetico della redazione e che, a contatto con giornalisti esperti, imparerà i trucchi del mestiere. Il suo volto impaurito, teso o appassionato risalta grazie ai numerosi primi piani con i quali si evidenziano il dettaglio degli occhi di Alice. Si evince che per la regista contano più i gesti dei protagonisti che la storia in sé.

Premio Robert Bresson 2023 a Mario Martone

Consegnato, oggi, - presso lo Spazio Cinematografo (Sala Tropicana 1 - Hotel Exclesior)- al regista Mario Martone il Premio Robert Bresson 2023 dalla Fondazione Ente dello Spettacolo e la Rivista del Cinematografo, con il Patrocinio del Dicastero per la Cultura e l’Educazione e del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede.

Il Premio, giunto quest’anno alla sua 24ª edizione, ha la seguente motivazione: “al regista che abbia dato una testimonianza, significativa per sincerità e intensità, del difficile cammino alla ricerca del significato spirituale della nostra vita”. Mario Martone, autore colto, poliedrico, non incasellabile nei tradizionali schemi della critica italiana. Il suo è un lavoro caratterizzato dalla eterogeneità dei temi e dei materiali – teatro, opera, Storia, letteratura – e dall’unicità di un percorso votato all’apertura continua, al dialogo, alla ricerca di accordo. inquieta e passionale di un cinema che cerca nella tradizione dell’arte e nei saperi delle tante culture che lo abitano una misura del vivere e del sentire umano.

 

Tags:
festival cinemavenezia