Green Pass obbligatorio per tutti. Cittadini senza libertà di lavorare e...

Tony Blair e la posizione ufficiale del World Economic Forum

di Alfredo Tocchi
Esteri

SCRITTI PANDEMICI - Il re è nudo (e non è un bello spettacolo)


Al World Economic Forum di Davos, l’ex Primo Ministro Tony Blair ha fatto un intervento definito “pure evil” (pura malvagità) da Nigel Farage. Blair ha sostenuto che è necessario introdurre un Green Pass (o passaporto vaccinale elettronico), perché: "Bisogna sapere chi è stato vaccinato e chi no… Alcuni dei vaccini che arriveranno saranno multipli, quindi è necessario avere - per ragioni legate all'assistenza sanitaria - un'infrastruttura digitale adeguata e molti Paesi non ce l'hanno".

In sintesi, dato che quella espressa da Blair è la posizione ufficiale del World Economic Forum, il Professor Klaus Schwab e i suoi illustri ospiti auspicano che in un prossimo futuro i cittadini dell’Occidente non siano più liberi di lavorare, viaggiare e godere dei propri sacrosanti diritti a meno che non siano in regola coi programmi vaccinali periodici.

Faccio un passo indietro, per dare un’idea di come si sia arrivati a questo punto: tutto è incominciato nel 2017, con la costituzione del CEPI (proprio a Davos) il 21 luglio 2017 da parte della Norvegia (il cui fondo sovrano è gestito dal fondo BlackRock) della Bill & Melinda Gates Foundation, della casa farmaceutica Wellcome e del World Economic Forum presieduto dal Professor Klaus Schwab. Qui il documento ufficiale https://www.who.int/medicines/ebola-treatment/TheCoalitionEpidemicPreparednessInnovations-an-overview.pdf .

"Le malattie epidemiche riguardano tutti noi. Non rispettano i confini. CEPI è una partnership globale innovativa tra organizzazioni pubbliche, private, filantropiche e della società civile. Lavoriamo insieme per accelerare lo sviluppo di vaccini contro le malattie infettive emergenti e consentire un accesso equo a questi vaccini per le persone durante le epidemie".

Per questo motivo, il CEPI si prefigge di vaccinare l’intera popolazione mondiale. Un programma degno di un film di fantascienza distopica, portato avanti con i soldi del maggiore finanziatore privato dell’OMS (la Bill & Melinda Gates Foundation) e del fondo d’investimento col patrimonio più cospicuo al mondo (BlackRock, circa 10 trilioni di US $).



Nel 2017, il filantropo Bill Gates, il finanziere Larry Fink e il transumanista Klaus Schwab hanno deciso di vaccinare l’umanità: ci sono perfettamente riusciti. Tuttavia, qualche recalcitrante terrapiattista reclama ancora oggi di avere il diritto di rifiutare l’inoculazione, così intervengono illustri personalità (testimonial o, più moderno, influencer) come Tony Blair a suggerire il modo di obbligarli: priviamoli dei loro diritti.

Ma tutto questo, naturalmente, in nome di un interesse superiore: la salute collettiva. Questo risultato è stato raggiunto utilizzando strumenti e meccanismi ben noti ai sociologi: la segregazione sociale, l’identificazione di un pericolo comune, l’amplificazione della paura, la costante propaganda dei media che ha ripetuto che si poteva ritornare alla normalità unicamente grazie a misure fortemente limitative delle libertà individuali, giustificate dal bene collettivo.

Nel frattempo, la perdita di significato della vita, ridotta a una reclusione domiciliare, la sensazione diffusa di non essere più artefici del proprio destino, dato che un avvocato non eletto ha potuto privare chiunque dei propri diritti individuali (Costituzionali) con un semplice decreto del Presidente del Consiglio.

E tutto questo fa parte di un disegno di cambiamento della società, quel Great Reset teorizzato dal Professor Klaus Schwab del Forum di Davos. Superfluo aggiungere che i vaccini non sono stati regalati ma venduti a caro prezzo (il fondo BlackRock è socio di Pfizer e Bill Gates controlla Moderna), con contratti secretati per non rivelare il contenuto di clausole limitative di responsabilità che impediscono ai danneggiati di agire contro i produttori.

Un disegno criminale spacciato per un passo avanti verso “magnifiche sorti e progressive”.Da vecchio giurista, inorridisco davanti alla palese violazione di diritti umani e costituzionali, al tentativo (riuscito) di subordinare il diritto al lavoro, la libertà di movimento, il diritto di rifiutare un trattamento sanitario, il diritto di visitare i propri cari negli ospedali e nelle RSA eccetera eccetera al possesso di un Green Pass.



Mi sovvengono le parole profetiche pronunziate dal Premio Nobel Alexander Solgenitsin nel celebre discorso che pronunziò all’Università di Harvard nel 1978: “Come è stato possibile arrivare a creare questo sfavorevole rapporto di forze? Come è stato possibile per l’Occidente passare dalla sua marcia trionfale al suo attuale stato di debilitazione? Sono stati fatali i cambiamenti e le perdite di obiettivi nel suo sviluppo? Non sembra sia così. L'Occidente é avanzato costantemente in conformità con le sue intenzioni sociali proclamate, e con un progressivo brillante progresso nella tecnologia. E all'improvviso si é trovato nel suo attuale stato di debolezza.

Ciò significa che l'errore deve essere alla radice, al fondamento del suo pensiero nei tempi moderni.Nelle democrazie giovani, come nella democrazia americana al momento della sua nascita, tutti i diritti umani individuali sono stati concessi considerando che l'uomo è creatura di Dio. La libertà era per l'individuo data in modo condizionato al presupposto della sua responsabilità religiosa costante. Questo era il patrimonio dei mille anni precedenti.

In Occidente, si è verificata una totale emancipazione dal patrimonio morale dei secoli cristiani con le loro grandi riserve di misericordia e di sacrificio. I sistemi statali sono diventati sempre più materialistici e il mondo si é trovato una dura crisi spirituale e in una impasse politica. Tutte le conquiste tecnologiche celebrate dal progresso, compresa la conquista dello spazio esterno, non hanno riscattato la povertà morale del ventesimo secolo, come nessuno nel XIX° secolo avrebbe potuto immaginare”.

Agnostico, rimpiango un tempo ormai perduto in cui gli esseri umani credevano nella sacralità della vita – di ogni vita – e non teorizzavano che una buona parte dei propri simili fosse “umanità inutile” (come ha fatto Yuval Noah Harari nel suo Homo deus). Eppure, ascoltando le farneticanti parole di Tony Blair a Davos (pura malvagità), io vedo che il re è nudo. Lo spettacolo osceno del Forum appena conclusosi ha messo in luce tutta la Verità: il programma di vaccinazione è stato una soluzione creativa per sottometterci, pianificata a tavolino e portata avanti nonostante tutti i rischi.

I neomalthusiani ci trattano come computer: prima il virus ti infetta, poi ti vendo l’antivirus. Ma noi siamo esseri umani. Nessuno può condizionare il godimento di diritti che ci spettano per nascita all’accettazione delle loro vaccinazioni.Il re è nudo, spetta a noi renderlo inoffensivo.

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