Report di domenica al posto di Che tempo che fa, ascolti a rischio. Ranucci: "Vogliono metterci in crisi"

Il nuovo Ad della Rai è pronto a spostare il programma di Ranucci nel prime time domenicale. Una scelta, questa, che rischia di mettere in crisi gli ascolti

di Redazione Mediatech
Sigfrido Ranucci
MediaTech

Rai, Report al posto di Che tempo che fa. Il conduttore Ranucci: "Non facciamo da pezza"

Report” sotto la lente d'ingrandimento del governo Meloni. Dopo l’uscita dai palinsesti Rai di “Che tempo che fa”, sono in arrivo pesanti modifiche anche al programma condotto da Sigfrido Ranucci e in onda su Rai 3. Nessuno stop, nessuna sospensione. Bensì uno spostamento. E l’addio di Fabio Fazio capita, guarda caso, proprio a fagiolo.

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L’idea, in sintesi, sarebbe quella di spostare Report dal lunedì, giorno in cui va in onda ormai da sette anni, alla domenica. Ma ciò che i meno esperti potrebbero considerare come una sorta di “promozione”, in realtà rappresenta un rischio non da poco per più questioni.

Togliere a un programma la sua serata, è un colpo difficile da incassare. Infatti, la paura di perdere telespettatori è molta. Per non parlare poi “dell’arena”. La domenica, Report dovrebbe scontrarsi contro le partite di calcio i programmi ormai consolidati su cui puntano le altre reti, a volte diretti concorrenti.

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Dietro le quinte di questo progetto, comunque, ci sarebbe il nuovo numero uno di viale Mazzini, Roberto Sergio, insieme a Paolo Corsini, che oggi verrà indicato alla guida degli Approfondimenti, poltrona da cui si controllano i programmi di informazione.

“L’unica cosa che posso immaginare conoscendo l’azienda, e che quando ti trovi all’ultimo momento, conoscendo le scadenze che ci sono è che qualcuno possa aver immaginato un modo per ‘metterci una pezza’. Chi deve deciderà, lo farà e non con troppa calma, visto che i tempi sono stretti”, ha dichiarato il conduttore di Report Sigfrido Ranucci.

E aggiunge: “Sono un dipendente, sono dell’azienda e faccio quello che mi viene chiesto nel miglior modo possibile. Ma con delle garanzie. Bisogna portare rispetto a Report e alla sua storia, se qualcuno vuole strumentalizzare sbaglia, se qualcuno vuole mettere in difficoltà la trasmissione, spostandolo in condizioni difficili, sbaglia”.

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“L’eventuale spostamento non sarebbe né una promozione né un ridimensionamento, anche perché pensare di spostare Report per danneggiarlo è come il marito che si taglia gli zebedei per fare un dispetto alla moglie: Report non è di Ranucci, né di chi amministra oggi ieri o domani la Rai ma del pubblico che paga il canone”.

Infine, il commento sull’addio di Fabio Fazio: “Parlo da dipendente Rai: l’addio di Fazio, autore straordinario, per me è una perdita. Trovo bruttissime, antipatiche e ingiuste tutte le polemiche di questi giorni sui suoi compensi, anche perché leggo di nomi che dovrebbero sbarcare in Rai, di persone che hanno scritto delle cialtronerie sull’azienda, sui suoi dipendenti, su Report e sul sottoscritto. Come dirigente Rai non li vorrei mai vedere nei nostri corridoi. Queste persone poi non è che verrebbero gratis – aggiunge il conduttore di Report – ecco, vorrei che come entrassero si facesse luce sui loro compensi. La vera rivoluzione non sarebbe il cambiamento della narrazione ma quella di portare giornalisti indipendenti”.

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