"Non ci fidiamo di Majorino”. L’associazione vittime Trivulzio attacca

"In questa campagna elettorale per la Presidenza della Regione Lombardia non intendiamo schierarci a favore (o contro) nessuno dei candidati in corsa"

Associazione Felìcita
Pierfrancesco Majorino
Milano

"Non ci fidiamo di Majorino”. L’associazione vittime Trivulzio attacca

Felicita ha mantenuto sempre l'assoluta indipendenza e neutralità rispetto alle parti politiche perché la difesa dei diritti degli anziani nelle Rsa, dei loro parenti e del personale che li cura, rappresentati dalla nostra associazione, deve essere un compito che riguarda trasversalmente i partiti, i sindacati e le amministrazioni pubbliche di qualsiasi colore.

In questa campagna elettorale per la Presidenza della Regione Lombardia non intendiamo quindi schierarci a favore (o contro) nessuno dei candidati in corsa. Non possiamo tuttavia ignorare che entrambe le parti mettono anche questa volta in campo le logiche di una politica lontana dal vissuto delle persone reali, dal sentire dei cittadini. Una politica che nasconde il nulla dietro le promesse.

Come è scontato, la giunta uscente difende la bontà del suo operato con una narrazione totalmente auto-asssolutoria delle proprie responsabilità durante la gestione della pandemia, ignorando i fatti e negando la verità dei morti (abbiamo tutti ascoltato le parole di Gallera da Formigli).

Da parte loro, le forze che ora chiedono il voto ai lombardi in nome di un progetto di riforma della sanità e di garanzia dei diritti dei più fragili, in questi anni criticavano la Regione ma si astenevano dal prendere posizione su quanto accadeva quando si trattava di non disturbare la propria parte politica.

Che si trattasse di non disturbare il governo Draghi quando introduceva lo scudo penale per tutti, anche per i manager delle Rsa, o del Ministro della Salute che in nome dell’emergenza non obbligava le Rsa a rispettare i decreti del governo, o della Giunta Sala che avrebbe dovuto esercitare il suo dovere di controllo almeno nelle Rsa a partecipazione pubblica - nulla è stato detto o fatto, allora, da coloro che oggi si presentano come il prossimo cambiamento.

Troviamo ora a dir poco curioso leggere il nome di Fabrizio Pregliasco a capo della Lista Civica che sostiene il candidato del Pd. Quel Pregliasco chiamato nel 2020 con il ruolo di risolutore della crisi di immagine del Pio Albergo Trivulzio, e al quale i parenti degli anziani morti hanno rivolto, durante un incontro chiesto da Felicita, molte domande sui fatti rimaste sempre senza risposta.

Quello stesso che abbiamo visto, durante la presentazione dei risultati della Commissione istituita per verificare la Gestione Emergenza Covid-19 presso il Pio Albergo Trivulzio, difendere l’operato della Regione, di ATS Citta Metropolitana e della stessa struttura di cui era consulente in carica.

Nulla di nuovo sotto il sole, dunque.
Ancora una volta, i tanti parenti di anziani morti o contagiati in una struttura che avrebbe dovuto proteggerli, i tanti operatori sanitari che sono stati testimoni di quanto avveniva durante quel tragico periodo, i tanti cittadini che a distanza di quasi tre anni hanno un familiare isolato e sacrificato in una Rsa, sanno di non potersi aspettare nulla da questa politica.

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