Anastasio e la citazione di Mussolini. La nipote del Duce: "Amico di famiglia"

Rachele prende le difese del manager costretto a dimettersi per la mail sull'omicidio Matteotti: "Non è fascista ma di mentalità aperta e lavorava gratis"

vignetta Le frasi di Yogananda
Politica

Caso Anastasio, la nipote di Mussolini: "Non ha ucciso nessuno"

Continua a far discutere il caso di Claudio Anastasio, il manager della pubblica amministrazione voluto dalla premier Meloni e costretto a dimettersi per la mail in cui citava un discorso di Mussolini, quello relativo alla rivendicazione dell'omicidio Matteotti. A prendere le sue difese è chi lo conosce da una vita, proprio la famiglia del Duce. Era stata proprio la nipote di Mussolini a presentare il manager a Fratelli d'Italia. "Claudio - spiega Rachele, la nipote del Duce a Repubblica - è amico mio e della mia famiglia. Ha frequentato mio padre, Romano Mussolini, che se lo portava pure ai concerti. Era anche amico di mia zia Edda Mussolini e di zio Vittorio. La mail è stato un imperdonabile errore. Si era gettato in questa avventura dando tutto se stesso, rimettendoci di tasca sua. So che la società non era ancora avviata, e che stava lavorando a titolo gratuito".

Rachele Mussolini non sa spiegarsi il perché di quel gesto, ma sulla collocazione politica di Anastasio svela: "Non è fascista, assolutamente no. Non fa politica - prosegue la nipote del Duce a Repubblica - è una persona aperta open minded. Io porto un cognome pesante quindi tengo sempre un profilo basso. Claudio mi ha chiamata dopo le dimissioni e mi ha spiegato di non aver realizzato la gravità della cosa, mi ha detto che erano comunicazioni private. Io gli ho ribattuto: non ti manca certo la dialettica, non ti serviva citare qualcuno". Rachele lo ha già perdonato: "Claudio non ha ucciso nessuno. Non si è appropriato di soldi pubblici".

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