Elezioni, Borghi (Lega): "Colle rispetti il voto popolare, non come nel 2018"

Centrodestra, Borghi (Lega): "Veto su Meloni premier? La regola è quella che il partito che prende più voti, in caso di vittoria, esprime il premier"

Di Alberto Maggi
Claudio Borghi
Politica
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Governo, Borghi (Lega): "Nel 2018 Mattarella avrebbe dovuto dare subito l'incarico a Salvini, ma non fu così. Mi auguro che dopo le prossime elezioni politiche non accada la stessa cosa con lo stesso nome"


"Io mi occupo di economia e non di alleanze, ma mi risulta che la regola del Centrodestra sia quella che il partito che prende più voti all'interno della coalizione, in caso di vittoria, esprima poi il presidente del Consiglio". Claudio Borghi, deputato della Lega, interpellato da Affaritaliani.it, risponde così alla domanda se ci sia un veto da parte della Lega all'ipotesi Giorgia Meloni premier.

Qualcuno nella Lega e in Forza Italia, anche ai piani alti dei due partiti, sottolinea che forse sarebbe il Quirinale a non gradire un governo guidato da Meloni, è davvero così? "Penso che sia opportuno prima sentire il colle più basso, cioè i cittadini, e dopo quello più alto. Sono convinto che alle prossime elezioni il Centrodestra avrà la maggioranza e che la Lega sarà il partito più votato della coalizione. Mi auguro che non accada quello che è già successo nel 2018 quando, ricordo a tutti, il Centrodestra aveva preso più voti e la Lega, nella coalizione, era il partito con il consenso maggiore. Il presidente della Repubblica avrebbe dovuto dare subito l'incarico a Salvini, ma non fu così. Mi auguro che dopo le prossime elezioni politiche non accada la stessa cosa con lo stesso nome".

Insomma, il timore che ci possa essere un veto del Quirinale su Salvini o Meloni, i cosiddetti sovranisti, c'è... "Mi piacerebbe che il Quirinale prenda atto del voto popolare e lo rispetti, invece che scegliere autonomamente chi deve andare a Palazzo Chigi. E quindi mi auguro che sia Salvini, essendo convinto che il Centrodestra vincerà. Spero che proprio che, a differenze di quanto accaduto quattro anni fa, il voto popolare venga rispettato", conclude Borghi.

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