Lagarde (non Macron) nemica numero uno di Meloni. Pronta la contromossa

Premier furiosa per i continui rialzi dei tassi, figli della politica del rigore che risponde solo a Francia e Germania

Di Alberto Maggi
Giorgia Meloni e Christine Lagarde
Politica

Fabio Panetta via dalla Bce e a capo di BankItalia


Non c'è solo un francese tra i "nemici" di Giorgia Meloni. Anzi, la nemica (femminile) numero della presidente del Consiglio, naturalmente francese, si chiama Christine Madeleine Odette Lagarde, nata Lallouette, avvocato e banchiere e soprattutto presidente della Banca Centrale Europea dal 1° novembre 2019. Proprio oggi ha confermato che a marzo ci sarà un altro rialzo dei tassi di interesse di 50 punti base, una vera e propria mazzata per l'economia italiana (e per le famiglie e le imprese italiane) proprio adesso che stanno arrivando importanti segnali di ripresa.

Il tutto nonostante l'inflazione, in calo, in Eurolandia sia esogena, quindi esterna ed importata da fattori come l'aumento delle materie prime e soprattutto dei prezzi dell'energia legati alla guerra in Ucraina. Niente da fare. La signora Lagarde, già finita in passato nel mirino del ministro meloniano Guido Crosetto, continua sulla sua strada, insiste con la stretta creditizia ascoltando solo e soltanto i desiderata e i voleri di Francia e Germania. Nelle prossime settimane, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, Meloni userà parole forti contro la presidente della Bce e inviterà l'Unione europea a prendere una posizione netta e forte per arginare l'inflazione-fobia della signora Lagarde.

Ma non finisce qui. La presidente del Consiglio ha pronta una risposta molto forte per contrastare l'azione disastrosa della numero uno dell'Eurotower. Entro la primavera, al massimo in estate, ritirerà Fabio Panetta, membro italiano del Comitato esecutivo della Banca Centrale Europea (sempre in minoranza) per piazzarlo alla guida della Banca d'Italia, che comunque ha voce in capitolo essendo azionista della stessa Bce. Una mossa che serve per contrastare la signora Lagarde, chiaramente figlia del passato rigorista e dell'austerità, di quell'Europa che guarda solo ai conti, alle regole, ai bilanci e non pensa all'economia reale e alle conseguenze di un continuo rialzo dei tassi che ha davvero poco senso.

"Alla fine rimpiangiamo Mario Draghi presidente della Bce", confida ad Affaritaliani.it un massimo esponente di Fratelli d'Italia. "Con lui certamente non ci sarebbe stata questa corsa al rialzo del costo del denaro e non avrebbe risposto "ya" agli appelli di Berlino e degli industriali tedeschi". Altro che Macron, la vera nemica (francese) di Meloni è la signora Lagarde.

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