Pd, con i capigruppo scelti da Schlein è tornato il vecchio PDS

Certo non si può sostenere che Francesco Boccia e Chiara Braga siano degli esordienti

di Redazione
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Politica

Il commento per Affaritaliani.it di Giosi Ferrandino, parlamentare europeo di Renew Europe (Azione-Italia Viva), sull'elezione dei due nuovi capigruppo del Pd alla Camera e al Senato

È stato un tragitto lungo ed accidentato, in fondo è partito nel 2019 con l’insediamento di Nicola Zingaretti, ora che è stato raggiunto il traguardo, si può dire compiutamente che è tornato il PDS. In molti casi persino con la stessa classe dirigente e gli stessi temi di allora.Faccio gli auguri di buon lavoro ai nuovi capigruppo, ma di certo non si può sostenere che Francesco Boccia e Chiara Braga siano degli esordienti.

Boccia è, per così dire, uomo di tutte le stagioni, è transitato da Bettini, Zingaretti, Emiliano e Letta, Chiara Braga si è iscritta al Pd direttamente da membro della segreteria.Sui temi e sulle alleanze, la segreteria di Elly Schlein si distinguerà per discontinuità con la storia e le radici del partito che ha ereditato. Leggo sulla stampa commenti di giubilo sul sorpasso nei sondaggi a danno del M5S di Conte.

Bella forza, se il Pd assume integralmente le bandiere del movimento nato con Beppe Grillo, gioco forza ne attrae anche i suoi elettori. Mi chiedo: non doveva succedere il contrario? Non erano le idee del Pd che potevano conquistare nuovo spazio elettorale?Comunque buona strada al Pd e alla sua segretaria: gli elettori riformisti sapranno trovare la loro casa nel partito unico dei liberali e dei popolari che stiamo costruendo.

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