Pd, compromesso con il "lodo Letta". Voto anche online, ma solo in certi casi

Primarie Dem, la mediazione del segretario dimissionario

Di Alberto Maggi
Enrico Letta
Politica

Primarie Pd: alla fine si è trovato un accordo tra i candidati


Già lo chiamano "lodo Letta", quello del segretario uscente del Partito Democratico che, tra una smentita e l'altra di candidarsi alle elezioni europee 2024, ha cercato per giorni di mettere d'accordo le litigiose anime del Pd sulle regole per le primarie. Quando si parla di Dem tutto può accadere, e lo sappiamo bene, ma salvo colpi di scena alla fine per la data dovrebbe passare lo slittamento al 26 febbraio, dopo weekend dopo le elezioni regionali, con la probabile sconfitta tanto in Lombardia quanto nel Lazio. Ma il nodo che ha diviso il Pd per giorni è stato quello di aprire anche le votazioni online e non solo fisicamente nei gazebo nelle piazze e nelle strade d'Italia. Elly Schlein ha spinto molto per questa ipotesi, con Gianni Cuperlo possibilista, ma con Stefano Bonaccini e Paola De Micheli contrari.

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Alla fine il compromesso, il famigerato "lodo Letta". Le votazioni su internet, i gazebo online, dovrebbero valere soltanto in casi eccezionali e non per tutti. Ad esempio per i disabili e gli anziani con difficoltà di spostarsi fisicamente, specie in inverno, e per chi abita fuori sede a causa di studio o lavoro (ma iscrivendosi sulla piattaforma online almeno 15 giorni prima). Per fare un esempio, un elettore del Pd di Perugia che studia in una università di Milano o di Napoli potrà votare online evitando così di accollarsi le spese di tornare nella sua città per partecipare alle primarie. Una via di mezzo, quindi, un compromesso tra la linea dei gazebo online di Schlein e il no secco di Bonaccini, il grande favorito per la vittoria finale.

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